Il primo esame alpino del Tour de l’Avenir 2022 l’Italia lo passa a pieni voti. Sul Col de la Madeleine, Davide Piganzoli ha chiuso 2° a 1’16” dall’imprendibile Cian Uijtdebroeks (Belgio), e poco più indietro, al 4° posto a 1’36”, si è piazzato Alessandro Fancellu, con la maglia gialla Michel Hessmann che si è inserita tra i due azzurri.
Un risultato che va probabilmente al di sopra delle aspettative della vigilia, ma in casa Italia predicano tutti prudenza, perché domani c’è La Toussuire e domenica l’Iseran, che potranno ulteriormente capovolgere la classifica generale. «Sapevo di stare bene, ma sinceramente non mi aspettavo di poter arrivare così avanti - ammette Piganzoli, che ora in classifica generale è 4° a 1'20" dalla maglia gialla Hessmann -. Il mio obiettivo era rimanere coi migliori, sono riuscito a fare meglio e sono molto contento. La mia migliore performance? Sicuramente sì. Sapevo bene che Uijtdebroeks era il corridore da tenere d'occhio, infatti quando è scattato ai -10 km ho provato subito a rispondere, ma ho capito presto che aveva un altro ritmo rispetto a tutti. Sono salito col mio passo insieme a Hessmann, siamo riuscito a distanziare i francesi e altri rivali per la classifica generale. Sicuramente è stata una bella giornata, ma ora aspettiamo a vedere le prossime tappe. Recuperare bene sarà fondamentale».
Fancellu, dal canto suo, ha confermato le buone sensazioni emerse nella tappa di Oyonnax, dove aveva provato un coraggioso attacco da lontano. «L'altro giorno speravo venisse fuori una tappa pazza così ho provato ad attaccare da lontano – ha detto il corridore della Eolo-Kometa -. Alla fine, si è rivelata una mossa tatticamente sbagliata, ho sprecato un po' di energie e perso qualche secondo nel finale. Il giorno di riposo, però, mi è servito, e oggi ci siamo giocati tutto sulla salita finale».
Il comasco è a sua volta risalito in classifica generale e ora è 6° a 2’11” da Hessmann: «Oggi è andata bene, Uijtdebroeks era semplicemente più forte, però tutti gli altri abbiamo visto che sono sul livello nostro. Personalmente sto bene, anche se non credo di essere ancora la mia miglior versione in assoluto. Non è comunque finita, ora ci aspettano due giornate toste: tre giorni di gara così duri consecutivamente non li ho mai fatti, a maggior ragione dopo aver già fatto 6 tappe, ma siamo tutti sulla stessa barca e la strada farà da giudice. Uijtdebroeks è il più forte, ma non si sa mai cosa può succedere nei prossimi giorni, se avrà un cedimento dovremo essere bravi ad approfittarne. La Francia? Ci aspettavamo un Lenny Martinez un po' più competitivo, ma è tutta la stagione che va fortissimo, ci sta che possa avere un piccolo calo».
La nota stonata di giornata è che, dopo Davide Dapporto e Alberto Bruttomesso, anche Alessio Martinelli ha dovuto alzare bandiera bianca per problemi fisici, motivo per cui l’Italia rimane solo con tre pedine. Oltre a Piganzoli e Fancellu, infatti, è rimasto solo Lorenzo Milesi: «Quest'anno tra infortuni e malanni vari è davvero un disastro - ha spiegato il CT Marino Amadori -. Peccato, perché sono convinto che con tutti gli effettivi saremmo stati davvero forti. L'altro giorno abbiamo fatto la cronosquadre con tre corridori e mezzo su sei. Questo primo arrivo in salita, comunque, ci ha dato buone indicazioni, anche perché si è andati forte tutto il giorno. Alcuni avversari hanno pagato oggi, ed è normale sia così nel primo arrivo in quota di una corsa a tappe. Ma può ancora cambiare tutti, dobbiamo essere pronti».
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