Mettiamoci d'accordo subito, in questo giorno di pausa e di bocce ferme, buono per i ragionamenti freddi: non cominciamo a dire che se Vingegaard perde il Tour è perchè la sfortuna l'ha privato di due compagni preziosi.
Mi sembra doveroso precisarlo in anticipo, caso mai le cose andassero storte per la maglia gialla, perchè la prima cosa che mi è saltata in mente dopo il bi-ritiro Jumbo è che Pogacar ha vinto i suoi due Tour correndoli da solo, per intero. Senza offesa per la Uae, ma questa è la nuda verità.
Dunque, mi sembra piuttosto molto più onesto dire che se Vingegaard vincerà il Tour, sarà grazie a una squadra possente e potente, che in una giornata prepotente sulle Alpi ha colato a picco il fenomeno sloveno. Anche questa è la verità. Se adesso, con un paio di compagni in meno, cola a picco Vingegaard, allora la conclusione è inevitabile, inutile specificare quale. Comunque non parla a suo favore.
Meglio, molto meglio, pensare che Vingegaard, se ha una certa stoffa del campione, comunque terrà botta ai ritiri - che fanno parte normale di una lunga corsa - e ugualmente vincerà il Tour de France. Sarebbe il minimo sindacale, dato che da tre anni il Tour de France è proprio il match impari tra uno squadrone supersonico e un povero ragazzino solitario, solo con il suo talento e la sua scaltrezza, pronto a inventarsi la parte di nuovo Davide contro il terrificante Golia di sempre.
E già che ci siamo, volendo proprio portarmi avanti del tutto, una cosa la voglio aggiungere, in questa giornata di pausa e di ragionamenti freddi: se Pogacar quest'anno arriverà secondo, un sacco di bella gente ne approfitterà subito per tirare le conclusioni tenute in caldo da tre anni, e cioè che Pogacar non è poi così fenomenale. Ecco, solo per dire che io la penso diversamente: dal mio punto di vista, un ragazzo di 23 anni che arriva secondo al Tour è comunque fenomenale, anche dimenticando che ne ha già vinti due. Certo la sua levatura ormai ci fa considerare il secondo posto un fallimento, ma siccome io non lo considero infallibile e imbattibile come Dio, siccome ricordo che anche Merckx ogni tanto perdeva, non cambio di un millimetro la mia opinione. Due primi posti e un secondo posto in tre annate consecutive, a 23 anni d'età, resta comunque un risultato spaziale. Fuori dal normale. Non c'è niente che autorizzi a retrocedere Pogacar nella categoria dei campioni comuni. Almeno per me, che considero una fortuna vivere quando la storia viene attraversata dalla cometa di un fuoriclasse inarrivabile.
E comunque, cominciamo a vedere se arriva secondo.