Una tappa da dimenticare per la Jumbo-Visma, che all’improvviso si è ritrovata con 4 atleti fermi in un uno dei momenti più importanti della corsa. In particolare a destare preoccupazione è stato Jonas Vingegaard, che in seguito ad un guasto meccanico è stato costretto a prendere la bici, troppo grande per lui, di Van Hooydonck. «Devo ammettere che ero andato nel panico – ha detto il danese al termine della corsa -: ripensandoci, mi sarei dovuto fermare e avrei dovuto rimettere la catena, ma sono andato in confusione».
Il team olandese in un attimo ha visto compromesso tutto il lavoro fatto nei giorni scorsi con la vittoria di Van Aert e la maglia gialla e Vingegaard con Roglic ben posizionati nella classifica generale. Poi d'improvviso Roglic a terra e i guasti meccanici degli altri della squadra. Fortunatamente la Jumbo-Visma è rimasta compatta e seguendo anche le indicazioni dell’ammiraglia i suoi corridori sono riusciti a limitare i danni. «È stata una giornata di m... per noi. Primož Roglič ha perso del tempo e anche io l'ho fatto, questo è stato un vero peccato. Primož è caduto, ma ho saputo quello che ha fatto e adesso sta bene e questa è la cosa più importante. Anche io sono stato colpito dalla sfortuna: ho perso 13 secondi su Pogačar e poteva andarmi pure peggio. Ora dobbiamo guardare avanti e vedere cosa riusciremo a fare in montagna».
Nei pensieri c'è sempre la caduta. «Io e un altro corridore ci siamo toccati, ha urtato la mia bici e la catena è venuta giù. Avrei dovuto agire in un altro modo, ma ormai non si può più tornare indietro Per fortuna ho i migliori compagni del mondo. Prima con Nathan Van Hooydonck e Tiesj Benoot, poi quando mi sono trovato io in difficoltà Wout e Christophe hanno fatto un ottimo lavoro colmando il divario. Devo ringraziarli molto perché in tal modo hanno davvero salvato la nostra corsa».