Anche se vede il traguardo finale della carriera sempre più vicino Marta Bastianelli ha grandi ambizioni per la stagione che inizia oggi a Valencia. Con la divisa della UAE Team ADQ la 34enne velocista laziale è pronta a vivere la sua 17esima annata nella massima categoria, che probabilmente sarà anche l'ultima, e per questo cercherà di sprigionare in strada tutta la forza che le resta.
Sarà il tuo ultimo anno, cascasse il mondo?
«Come diceva una vecchia canzone, se cascasse il mondo mi sposto più in là (ride, ndr). Battute a parte non ne ho la certezza assoluta, ma al 90% sì. Ogni cosa ha il suo tempo e il mio da atleta è quasi arrivato a conclusione. Sono serena, ho avuto grandi possibilità e l'UAE Team ADQ me ne sta offrendo altre che mi stimolano a dare il massimo finchè avrò un numero attaccato alla schiena».
Come è stato l'impatto con il nuovo team?
«Ottimo, ho trovato un livello di professionalità che mi ha positivamente impressionato. È una squadra che ha voglia di ampliarsi e migliorarsi, sono felice di far parte del progetto che mi auguro continuerà a crescere stagione dopo stagione».
La tua inizia oggi: quali le tue ambizioni?
«Anche se so che sono in dirittura di arrivo della mia carriera ne ho tante. Mi sento ancora vincente, ringrazio tutti per la fiducia e sono convinta che ancora qualche soddisfazione potremo togliercela in questo 2022. Mi piacerebbe far bene alle classiche, vincerne un'altra dopo il Fiandre 2019 per appendere un altro trofeo al muro. Disputerò tutte le grandi classiche con la fame di chi sa che potrebbe essere l'ultima volta».
Ripercorrendo la tua carriera qual'è il momento più bello che ricordi?
«La vittoria al mondiale 2007, ero molto piccola ma mi ha insegnato tanto. Da quel momento in poi si sono susseguiti episodi brutti che mi sono serviti altrettanto a imparare che non bisogna mai mollare e bisogna tenersi strette le persone giuste. Dopo la maternità (nel maggio 2014 ha dato alla luce Clarissa, ndr) sono arrivate altre vittorie che mi hanno dato la certezza che aver stretto i denti fa sempre la differenza».
Nel 2021 hai realizzato il sogno di partecipare all'Olimpiade, quale ti manca prima della fine della carriera?
«Sono grata alla FCI, a tutto lo staff e a chiunque ha creduto in me. Sinceramente non mi manca nulla ma ad un'atleta vincente in fondo in fondo manca sempre qualcosa quindi direi ancora una grande classica e poi potrò andarmene in santa pace. Non si è mai pronti a dire basta, a smettere di vincere, se avverti un fuoco come quello che mi brucia dentro fin da quando ero una bambina è difficile dire stop a tutto».
Nel 2023 cosa farai?
«Ci sono altre priorità a cui voglio dedicarmi, a partire dalla famiglia. La vita è bella anche al di fuori di questa fantastica bolla che è il ciclismo agonistico. Senz'altro darò merito al Gruppo Sportivo Fiamme Azzurre che mi ha sempre sostenuto e insieme sceglieremo la strada migliore per il futuro. Prima però ho ancora un anno per regalare e regalarmi altre gioie sportive».
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