La stagione agonistica si è appena conclusa e ancora una volta chiediamo ai lettori di esprimere il proprio voto per eleggere il miglior tecnico italiano della stagione. Insieme ad alcuni grandi saggi, abbiamo selezionato una rosa di sette tecnici per la votazione che si apre oggi, ad un mese dalla cerimonia di consegna, la Notte degli Oscar in programma il 26 novembre: potete votare sulla home page del sito, trovate il sondaggio nella parte di destra dello schermo, e avete a disposizione un voto al giorno. A partire lunedì 25, quindi, vi proporremo in rapida successione le interviste ai sette tecnici - in ordine alfabetico Baldato, Bramati, Missaglia, Pellizotti, Piva, Villa e Zanatta - per conoscere le loro valutazioni sulla stagione e aiutarvi nella scelta. I vostri voti verranno poi sommati a quelli di una giuria di esperti per arrivare all'assegnazione dell'Oscar tuttoBICI 2021. Oggi riflettori puntati su Davide Bramati.
Dopo averlo vinto nel 2016 e nel 2019, Davide Bramati è nuovamente tra i papabili per l’Oscar tuttoBICI in qualità di miglior direttore sportivo dell’anno. Il tecnico milanese di Vaprio d'Adda, professionista dal 1990 al 2006, ha chiuso la sua 15a stagione in ammiraglia, che per la sua Deceuninck Quick Step è stata ancora una volta ricca di successi. Il Wolfpack nel 2021 ha raggiunto 65 vittorie, più di qualunque altra formazione della massima categoria.
Quali le soddisfazioni più grandi?
«Abbiamo vissuto così tanti bei momenti che è difficile scegliere. Il ritorno alla vittoria di Mark Cavendish al Tour de France dopo anni difficili, di Fabio Jakobsen dopo un incidente devastante al Tour of Poland, di Remco Evenepoel dopo la caduta rimediata al Lombardia sono stati davvero emozionanti. Non da meno la consacrazione dei “miei” italiani Andrea Bagioli, Davide Ballerini, Mattia Cattaneo e Fausto Masnada che hanno fatto bene e confermato di avere un grande futuro, senza dimenticare il Fiandre di Kasper Asgreen e il secondo successo mondiale di Julian Alaphilippe».
L'affiatamento del “branco di lupi” si è dimostrato ancora una volta la vostra arma in più.
«Ormai sono tanti anni che siamo la squadra plurivittoriosa. Portare a casa oltre 50 corse all'anno da più stagioni è merito del metodo di lavoro di lungo corso che dirigenza e staff hanno affinato e migliorato nel tempo. I nuovi corridori che arrivano nel team si adeguano alla nostra mentalità, comprendono la forza del gruppo, ne diventano parte e i risultati ci danno ragione. Siamo veramente contenti».
Non è arrivato con la maglia di club, ma il bis mondiale di Alaphilippe ha ricadute importanti anche per la Deceuninck Quick Step.
«Julian ha detto più di una volta che la maglia iridata rappresenta una grande responsabilità, ma sarà un piacere portarla in giro per il mondo per un altro anno. Nel 2021 non ha vinto tanto ma l'ha sempre onorata, in tutte le corse è stato protagonista e in lotta per il primo posto. Dopo Imola, anche nelle Fiandre ha fatto un altro grande numero. Indossare la maglia arcobaleno per il secondo anno di fila sono convinto sarà per lui meno pesante».
Quando vi ritroverete per pianificare il 2022?
«Dopo il Lombardia ci siamo riuniti in Belgio per 3 giorni in cui abbiamo conosciuto i nuovi innesti e fatto un brindisi alla stagione appena conclusa. A dicembre svolgeremo il primo ritiro al caldo e in quell'occasione stileremo i programmi per la prima parte della prossima annata. Abbiamo scoperto il percorso del Tour de France, ora aspettiamo la presentazione di Giro e Vuelta, in base anche ai tracciati dei grandi giri vedremo il da farsi».
Prima di salutarci il “Mourinho del ciclismo” ci chiede chi sono gli altri candidati all'Oscar e ci lascia il suo pronostico. «Potrebbe rivincerlo Villa o essere l'anno buono per Pellizotti».