Samuele Porro, ottavo al traguardo nel mondiale maschile, è stato il migliore degli azzurri e racconta così il suo risultato e soprattutto la sua sorpresa: «Devo ringraziare il mio fisioterapista Claudio Lomma e il mio preparatore Matteo Lonati che mi hanno spinto ad essere al via di questo mondiale, io non ci credevo come loro ma hanno avuto ragione. Il 18 agosto ho rotto l’ulna durante una gara in Svizzera, ero convinto di aver finito la stagione perché mi hanno detto che la posizione della frattura era molto brutta, poi altre visite hanno dato l’ok e allora con la fisioterapia e la determinazione ce l’abbiamo fatta».
Sulla gara aggiunge: «Fortunatamente questa è stata una gara più dura del solito e credo che questo mi abbia favorito. Mi sono anche divertito, almeno fino all’ultimo giro quando ero davvero morto… Ragnoli e Rabensteiner, i miei compagni di nazionale, hanno provato a fare gara di testa, pur sapendo che questo circuito è molto esigente, e nel finale li ho superati. Per me invece è stata una gara stranissima, sono partito veramente male, avevo le gambe inchiodate e ho anche pensato di ritirarmi, poi ho trovato il mio ritmo, ho guadagnato posizioni tra il secondo e il terzo giro e quindi ho cominciato a credere in una top ten che per me era insperata».
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