Ospitare un grande evento sportivo come il mondiale di ciclismo è un buon investimento? Il Belgio ne è certo e dopo aver speso più di 21 milioni di euro per organizzare la rassegna iridata 2021, è convinto di aver fatto un ottimo affare.
Il Mondiale di ciclismo è costato 21,3 milioni di euro: tredici milioni provengono dalle Fiandre, il resto è stato tirato fuori dalle quattro città ospitanti, con la motivazione che questo è il miglior city marketing di sempre.
La città di Lovanio ha speso 1,5 milioni di euro, Anversa 800.000, Bruges 360.000 e Knokke-Heist 230.000 e tutti dicono che questa è stata una grande opportunità per le proprie città. I numeri di ritorno saranno elevati e gli spettatori che seguiranno le gare fino a domenica sono calcolati in circa 250 milioni in oltre 100 paesi. Il sindaco di Bruges Dirk De Fauw ha detto di aver mandato i rappresentanti della sua città ad ogni fiera ed evento internazionale, distribuendo volantini in tutte le lingue. L’obiettivo era quello di promuovere Brugge e il lavoro fatto sembra aver dato i suoi frutti. Così la cittadina fiamminga, arrivo delle prove a cronometro, è stata presa d’assalto dai turisti di tutto il mondo.
Anche a Leuven e Knokke-Heist sembra che abbiano tratto i loro benefici e la conferma arriverebbe direttamente dall’antica università fiamminga, dove il docente di economia del turismo Norbert Vanhove, che effettua regolarmente analisi costi-benefici di grandi eventi, conferma i vantaggi dell’operazione.
I conti sono presto fatti, perché tutti gli hotel sono pieni e anche i ristoranti stanno registrando il tutto esaurito.
Ad esempio, l'Unione Ciclistica Internazionale UCI ha calcolato che il Mondiale di Innsbruck nel 2018 ha fruttato un ritorno a breve termine di 35 milioni di euro. Ma in Belgio hanno deciso di puntare sui frutti raccolti a lungo termine. Le Fiandre hanno così deciso di investire per avere un turismo importante nei prossimi anni. Negli studi fatti, si precisa che il turismo di ritorno non sarà quello che oggi è in Belgio, ma quello che verrà catturato dalle immagini trasmesse in televisione e che deciderà di programmare nei prossimi anni un viaggio in Belgio.
«Perché le persone si recano in determinate regioni della Francia? Spesso perché ne hanno visto le immagini al Tour de France – ha spiegato il professore di Lovanio - Di solito sono molto critico quando i soldi vanno agli eventi sportivi per attirare i turisti. Questo inizialmente sembra sempre un buon investimento, ma la realtà è spesso diversa. Ma in questo caso i soldi sono stati ben spesi».
Iln Belgio si respira ciclismo ad ogni angolo di strada, in particolare nelle regioni fiamminghe. Quindi il progetto fiammingo è quello di attirare turisti sfruttando il ciclismo per promuovere le proprie bellezze paesaggistiche e culturali, un po’ come avviene con il Giro delle Fiandre. In Belgio sono convinti che non tutti i grandi eventi sportivi possono portare introiti economici a lungo termine. Come esempio l’università di Lovanio ha portato il Gran Premio di Montreal di F1 e i Mondiali di calcio. Sostenendo che in televisione delle città che ospitano l’evento non hai immagini paesaggistiche, perchè le telecamere sono puntate su un circuito e su un campo di calcio. Per tanto il Belgio, come patria del ciclismo, è certo che la gente da casa si stia già innamorando delle Fiandre e che il turismo in breve tempo aumenterà i suoi numeri.