Mark CAVENDISH 10 e lode. Imperioso, non ci sono altre parole da usare con Cannonball. La Deceunick oggi comincia a preparare la tavola a dodici chilometri dal traguardo, poi Morkov, stranamente, non riesce a metterlo nella posizione ideale per lo sparo, ma è il britannico a capire tutto e a balzare come un giaguaro sulle ruote della Alpecin. Terza vittoria a Chatéauroux per Mark, la seconda in questo maestoso e magico Tour de France, 32° in carriera sulle strade di Francia: è a -2 da Eddy Merckx. Sono 153 i successi in carriera, 50 nei grandi giri per questo fenomenale corridore, finito nel buco nero per usare le sue parole, ma oggi uscito di prepotenza da quel buio per illuminare il Tour. Bum!
Jasper PHILIPSEN. 8. Fa tutto giusto, tutto bene, ma contro Cannonball non può far altro che complimentarsi con lui.
Nacer BOUHANNI. 7,5. Il transalpino sta bene e in materia di continuità è un drago.
Arnaud DEMARE. 7. Alla fine deve far da solo, anche perché qualcuno pensa bene di stendere nel finale il suo “pesce pilota” Jacopo Guarnieri. Fino ad oggi alla Groupama FDJ gira parecchio male. A rendere tutto difficile è anche la fuga di Van Avermaet & C che costringe il team transalpino, fuori dalla fuga, a tirare come un ossesso.
Peter SAGAN. 6,5. In una volata da pesi massimi del velocismo mondiale, il fuoriclasse slovacco è sempre lì: in scia.
Wout VAN AERT. 5,5. Vuole fare la volata e si vede, ma poi rimbalza indietro.
Michael MATTHEWS. 5. Una vera volata non riesce a farla, e dire che l’esperienza non gli manca.
Sonny COLBRELLI. 5,5. Il bresciano oggi prende le misure in un traguardo volante e si porta a casa 15 punti. Alle sue spalle Morkov, Philipsen, Matthews, Cavendish, Sagan, Van Poppel, Démare e Bouhanni. Poi però nella volata finale non è mai nel vivo del gioco.
Greg VAN AVERMAET. 8. A pochi giorni dalle Olimpiadi, si muove l’oro di Rio. Il portacolori della AG2R Citroën prova con una sparuta ma più che qualificata delegazione di attaccanti a sorprendere il gruppo, in particolare quelli della Groupama Fdj (voto 4) che dorme. Con il vecchio Greg ci sono anche Toms Skujins (Trek-Segafredo), Kasper Asgreen (Deceuninck-QuickStep), Jonas Rickaert (Alpecin-Fenix), Nils Politt (Bora-Hansgrohe), Thomas De Gendt (Lotto Soudal), Georg Zimmerman (Intermarché-Wanty-Gobert) e Søren Kragh Andersen (Team DSM). Greg è il più combattivo, il più convinto e alla fine se ne va con Kluge. Sulla Côte de Saint-Aignan transita per primo Van Avermaet. Poi il campione olimpico si aggiudica anche il traguardo volante. Oggi è pazzesco Greg: il numero rosso è suo!
Tim DECLERCQ. 8. Avete bisogno che qualcuno porti il vostro figliolo (lo dico alla toscana) a scuola? Chiamate Tim, vi fa pagare solo alla risposta.
Tadej POGACAR. 7. Da oggi incomincia la parte più difficile, quella che lo sloveno forse conosce di meno, dato che questo inizio di Tour è stato ventoso e bagnato, ma non caldo. Il gran caldo della Grande Boucle non lo conosce ancora il bimbo della Uae Emirates (un anno fa si è corso dal 29 agosto al 20 settembre, faceva caldo, ma non è come correre in questo periodo di estate piena). Questa potrebbe essere davvero la variabile incontrollabile per questo piccolo fenomeno, per il bimbo che gioca con la bicicletta e che, finita la corsa, potrebbe andare tranquillamente a giocare in spiaggia con il frisbee o le biglie dei corridori. Con tutti gli scongiuri del caso per cadute e fatti esterni che fanno da sempre parte del gioco e fino a questo momento hanno giocato davvero tanto.
Tour de FRANCE. 49. Tappa corta, prima della tappa più lunga di tutte. Vanno come degli ossessi, a 49 di media. Questo è il Tour, bellezza!
ASO. 2. Rischiava un anno di carcere la signora con l’impermeabile giallo, oltre a 15 mila euro di ammenda e il serio pericolo di ricevere denunce dai corridori caduti, come Jasha Sütterlin, 28enne tedesco della Dsm costretto al ritiro in seguito all’episodio incriminato. O Marc Soler, corridore spagnolo anche lui caduto e costretto al ritiro, il quale ha raccontato di aver ricevuto dagli organizzatori pressioni per non sporgere denuncia. I francesi hanno perdonato. I tifosi sono avvertiti: se andate al Tour con dei cartelli, che almeno siano belli.
Domanda: ma se al posto della “signora in giallo” ci fosse stato un italiano?