GIRO D'ITALIA U23 2021. IL VERDETTO DEL LAGO DI CAMPO MORO

DILETTANTI | 09/06/2021 | 08:10
di Giuseppe Figini

Tutta e solo Valtellina in questa settima tappa tracciata per intero nella provincia di Sondrio, con partenza dal capoluogo, interessato anche da successivi passaggi previsti dall’itinerario della tappa odierna, con altimetria mossa nella prima parte che si indurisce, eccome, dopo, nella seconda metà, soprattutto nella salita finale che conduce al traguardo di Lago di Campo Moro, nel comune di Lanzada, nella collaterale Valmalenco.


Sondrio è, per storia, talvolta condivisa con il vicino territorio svizzero dei Grigioni, e collocazione, nella media Valtellina, il centro principale della estesa valle e conta circa 22.000 abitanti. Sorge alla confluenza del torrente Mallero con l’Adda, sotto il rilievo montuoso della Corna Mala, che ne caratterizza il panorama. Il nucleo urbano più antico presenta, sulla sponda sinistra del Mallero, presenta tipiche vie strette e tortuose mentre, più a valle, sulla sponda opposta, si estendono ordinatamente i quartieri più recenti.


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Gli edifici di maggior interesse sono il Palazzo Pretorio del XVI secolo, sede del municipio, con vari e interessanti motivi, la collegiata dei santi Gervasio e Protasio con l’annessa Torre civica Ligariana che è pure il suo campanile , Palazzo Sassi de’ Lavizzari che ospita il Museo Valtellinese di storia e arte, Palazzo Sertoli, con il museo Mineralogico e il museo del castello di Masegra con documenti su rapporti, sovente “vivaci”, fra la Valtellina e il cantone svizzero dei Grigioni. Nei dintorni è d’interesse il santuario della Madonna della Sassella con portico settecentesco. È città di servizi del terziario, anche per la valle,  con risvolti connessi al turismo di transito e pure con varie e differenti attività industriali. Nativi di Sondrio sono Pierluigi Nervi (1891-Roma 1979), ingegnere di prestigio autore di  numerose grandi opere, Giulio Tremonti (1947), accademico e politico, Arianna Fontana, della vicina Berbenno in Valtellina, pattinatrice, specialità short track, con medaglie olimpiche di tutti i metalli e vincitrice della Coppa del Mondo 2012, i fratelli Nicola (1995) e Andrea (1999), validi professionisti del ciclismo che abitano a Lanzada, in Valmalenco.

Il Giro d’Italia prof ha proposto arrivi di tappa a Sondrio nel 1939 vinta da Giovanni Valetti, 1956 lo spagnolo Miguel Poblet, 1980 con la storica Cles-Sondrio vinta dal francese Jean-René Bernaudeau “lanciato” dal compagno di fuga già sullo Stelvio -  e suo capitano - Bernard Hinault che conquistò così il primo dei suoi tre Giri d’Italia, nel 1992 Marco Saligari, con famiglia d’origine valtellinese.

Inizia, dopo il via, il circuito iniziale di Sondrio con l’itinerario che s’indirizza, dopo avere toccato l’ambito comunale d’altri centri della zona, verso Chiuro, su un panoramico rilievo nella laterale Val Fontana che, come per tutta la Valtellina, presenta i vigneti realizzati con capacità, perizia e laboriosità manuale, disposti sui tipici “terrazzamenti” a gradoni, formati da muri a secco in sasso, che originano i famosi vini rossi valtellinesi - Sassella, Grumello, Inferno, Valgella e Sforzato, tutti DOCG - che innaffiano i famosi pizzoccheri, sorta di tagliatelle di grano saraceno, conditi con burro, formaggio Casera, verze, patate, aglio e pepe, succulento piatto valtellinese, apprezzato ovunque, con altre specialità come i “taroz”, i “sciatt”, i “chiscioi”, polenta taragna, tutti con farina, burro e formaggi locali di vario tipo con la “bisciola”, sorta di panettone basso e vario ripieno quale sostanzioso dolce oltre alla conosciuta bresaola. Diffusa è pure la coltivazione delle mele e di altra frutta, dell’allevamento e dell’agricoltura in genere  che, unitamente alla primaria voce “turismo” e a quella pure importante dell’industria, caratterizzano e valorizzano specificamente la Valtellina.

A Chiuro è di rilievo la chiesa parrocchiale dei Santi Giacomo e Andrea, il santuario della Madonna della Neve, la chiesa della Madonna di Campagna, settecentesco palazzo Quadrio-Pontaschelli e altre costruzioni di rilievo del periodo. Continua sempre la tradizionale lavorazione dei “pezzotti”, un tipo di tappeto da vari e vivaci colori con disegni geometrici. Si passa quindi per Ponte in Valtellina, con la parrocchiale di San Maurizio con un affresco di Bernardino Luini e il palazzo Guicciardi-Cavalieri con facciata barocca. Segue Poggiridenti, sulla destra dell’Adda, il comune meno esteso della provincia, con interessanti edifici che rimanda all’omonimo Trofeo Poggiridenti, tradizionale gara ciclistica per dilettanti con interessante albo d’oro con nomi di rilievo.

Si ritorna nel capoluogo di provincia e si ripete subito un altro giro del circuito già descritto, con ogni tornata di km. 24 circa, e ripassare ancora per il capoluogo, attorno al km 48 di gara, dove è posto, proprio a Sondrio, il traguardo volante.

La gara s’indirizza per Valeriana, località del comune di Caiolo, nel parco delle Orobie valtellinesi, superare il ponte sull’Adda, per raggiungere Ere, frazione di Buglio in Monte, dove inizia la salita al GPM di 2^ cat., quota m. 630, di Monastero. È una frazione di Berbenno di Valtellina che segue al termine della discesa, in tipico paesaggio e giungere quindi a Castiglione Andevenno, con la bella cinquecentesca parrocchiale di San Martino con notevoli stucchi barocchi.

Qui inizia l’ascesa a un altro GPM di 2^ cat. ai m. 797 di Triangia, frazione di Sondrio, che offre uno spettacolare panorama a largo raggio e un piacevole laghetto. Dopo il bivio per Sondrio raggiunto in discesa, la strada inizia a risalire decisamente, passando il bivio di Spriana, si sale verso la nota località di Chiesa in Valmalenco, a quota m. 951 e poi sempre e solo salita fino al traguardo per circa 24 chilometri, in totale, da Sondrio al traguardo, ascesa costante per una trentina di chilometri. Noto centro turistico estivo e invernale, con abbondanza d’impianti, è il centro principale della Valmalenco a ridosso degli imponenti gruppi del Bernina, del Disgrazia e dello Scalino, nel cuore delle Alpi Retiche, e vi corre il torrente Mallero. Da Sondrio è un’ascesa di una quindicina di chilometri con pendenza media collocabile attorno al 5%, in panorama piacevole. Vi si dirama un’estesa varietà di sentieri per gli amanti del trekking e della mtb. Caratteristica della valle è la lavorazione della pietra ollare, estratta nelle cave locali, usata per vasi, pentole – i noti “lavec” locali – griglie e altri oggetti con proprietà qualitative particolari nella cottura di vari cibi. D’interesse è il Museo della Valmalenco. La tappa Bergamo-Chiesa in Valmalenco del Giro d’Italia 1988 fu vinta dallo svizzero Toni Rominger.

Nativo di qui era Dante Antoine Gianello (1912 Francia 1992), corridore ciclista con carriera preclusa dall’amputazione di una gamba dopo incidente in gara, poi dirigente e giornalista, naturalizzato francese nel 1931, e che vinse una tappa del Tour de France 1938.

Dopo Chiesa in Valmalenco la salita prosegue con pendenze assai più accentuate, collocabili anche attorno al 10%, e impegnative, toccando la località Le Prese, nel comune di Lanzada, poi una serie di 10 gallerie scavate nella roccia, per raggiungere Alpe Largone Inferiore, seguita da una nuova serie di 9 tunnel in successione, alcuni con fondo in pavé, il traguardo, arrivo in salita e GPM Hors Catégorie, ai metri 2020 del Lago di Campo Moro. In effetti la strada, costeggiando il lago artificiale formato dalla diga, presenta l’ultimo tratto, circa km. 1,  di percorso in piano, in ambientazione di grande suggestione. Le acque della Valtellina costituiscono una grande risorsa d’energia di prima rilevanza. Si è nel territorio comunale di Lanzada, il paese dei fratelli ciclisti Bagioli.

Il ciclismo ha già posto qui il traguardo di una tappa del Giro d’Italia Donne di patron Giuseppe Rivolta con una cronoscalata, nell’edizione 2018, partente da Lanzada, vinta dall’iridata della specialità, l’olandese Annemiek van Vleuten che conquista la maglia rosa che conserverà fino al termine di quel vittorioso Giro Rosa.

Promoter e regista per le varie iniziative di valorizzazione del territorio, anche attraverso la bicicletta, in tutte le sue declinazioni, è sempre il capace, perseverante, fidabile, pluridecennale operare di Gigi Negri, “facilitatore” di proficui contatti fra le pubbliche amministrazioni della sua valle e gli organizzatori del ciclismo.

Il podio delle premiazioni con il maestoso sfondo di grandi montagne di questa frazione proporrà nomi e volti di giustamente corridori accreditati e “indiziati”, in senso benevolo, per il podio finale.

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COMMENTI
bellissimo...
9 giugno 2021 15:04 canepari
Gigi Negri. "IL FACILITATORE"...!

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