Strade Bianche a Siena ha incoronato il più forte, l’olandese Mathieu van der Poel, mentre al secondo posto è arrivato un altro favorito, il francese Alaphilippe. A stupire in realtà è stato il terzo classificato: Egan Bernal. Il colombiano della Ineos Grenadiers ha sorpreso e i suoi problemi alla schiena sembrano un ricordo lontano.
In Colombia Bernal ha lavorato molto, sottoponendosi ogni giorno a lunghe sedute di fisioterapia. La stagione adesso è iniziata bene, a Laigueglia Bernal era arrivato secondo, e dopo essere stato il primo colombiano a salire sul podio di Strade Bianche Egan adesso è pronto a correre la Tirreno-Adriatico.
«A dire il vero non mi aspettavo di essere sul podio di Strade Bianche - ha dichiarato il fuoriclasse colombiano — È una corsa di un giorno e non sono uno specialista di questo tipo di prove, ma sono comunque super contento di essere al fianco di due grandi corridori».
Egan Bernal è un corridore da grandi giri e nel 2019 ad appena 22 anni, ha conquistato il Tour de France. Anche se è uno specialista delle corse a tappe, nel suo palmares c’è una vittoria al Gran Piemonte del 2019 e un terzo posto, nello stesso anno, al Giro di Lombardia.
«Per me è qualcosa di molto grande il risultato ottenuto. Voglio godermelo ma comunque tenere i piedi per terra perché i grandi obiettivi devono ancora arrivare e bisogna continuare a lavorare sodo».
Egan, scalatore leggero, sulle strade della Toscana è andato forte ed è riuscito a dare filo da torcere agli specialisti delle Classiche. «Si sa che Van der Poel è un corridore molto forte come anche Alaphilippe, alla fine stiamo correndo con i migliori corridori del mondo... Van der Poel è stato il più forte e alla fine vince sempre il più forte».
Il colombiano resterà in Italia e la sua preparazione in vista del Giro d’Italia continuerà la Tirreno-Adriatico, dove vuole fare bene, prima di tornare in Colombia. «Correrò la Tirreno-Adriatico. Poi vorrei tornare a casa in Colombia, forse sarò al via del Tour des Alpes per preparare il Giro, il mio grande appuntamento della stagione. Sto pensando solo alla corsa rosa, mi piace molto correre in Italia e credo che per il momento il Tour de France sia escluso».
A Bernal Strade Bianche è piaciuta e, anche se sulla rampa finale di Santa Caterina era visibile la stanchezza sul suo viso, per il colombiano questa è una corsa speciale.
«Strade Bianche è una gara molto dura ma anche molto bella. Mi è piaciuto molto farla, anche se alla fine stavo soffrendo tantissimo, ma la verità è che questa gara ha qualcosa di speciale e sono molto contento di essere salito sul podio, credo che anche per le persone che l’hanno vista in televisione sia stata una gara molto bella. Per me è stata la prima volta che correvo contro Van der Poel ed è stato lui il più forte, ma ci sono altri corridori molto forti come Wout van Aert e Julian Alaphilipe».
Il campione della Ineos però non vuole affrettare i tempi e non dimentica i problemi alla schiena che lo avevano costretto ad abbandonare lo scorso anno il Tour de France. La diagnosi era stata di una scoliosi, causata da una differenza troppo pronunciata della lunghezza delle sue gambe. Adesso Bernal sta meglio, i dolori sono quasi scomparsi e in bici ha ritrovato la voglia e la gioia di pedalare e fare bene.
«Andiamo passo dopo passo, non voglio iniziare a pensare che sia già tutto fatto e non posso rilassarmi. Voglio essere molto concentrato e continuare a fare le cose per bene, godendomi la bicicletta. Correndo in modo diverso e facendo questo tipo di gare che danno un spunto diverso, preparo ala grande il Giro e faccio ciò che più mi piace, ovvero andare in bici».