Urbino, splendida città nel nord delle Marche, nella zona collinare del Montefeltro, nella provincia di Pesaro e Urbino, ospita le operazioni preliminari del Giro d’Italia Giovani U23, partenza e arrivo della tappa inaugurale della quarta edizione, curata e valorizzata nella recente formulazione, dalla Nuova Ciclistica Placci che, con peculiare capacità, ha saputo ricollocare la gara in questa, anche ciclisticamente, terribile annata devastata dal flagello mondiale del Covid 19 e di quanto collegato.
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L’occasione, il motivo, della scelta della città ducale per la partenza è, fra vari altri di valore precipuo, è il cinquecentenario della morte di Raffaello Sanzio, nato a Urbino il 28 marzo (o 6 aprile per altri) del 1483 e morto a Roma il 6 aprile 1520. E’ stato un pittore e architetto fra i più celebri del Cinquecento e riferimento di primo valore nella storia dell’arte che seguì. E’ il capostipite della scuola che a lui s’ispira, conosciuta con il nome di “manierismo”. A lui è pure intitolato l’aeroporto delle Marche di Ancona-Falconara.
La cornice di straordinaria bellezza e aggraziata imponenza del suo centro storico – patrimonio dell’umanità UNESCO dal 1998 - è il “set” spettacolare e naturale della rappresentazione ciclistica del Giro d’Italia Giovani U23, la massima manifestazione per i giovani del ciclismo nazionale che richiama anche un qualificatissimo lotto di nomi a livello internazionale, collocandosi nell’eccellenza mondiale delle gare a tappe per la categoria under 23.
Il territorio comunale di Urbino, con notevole numero di frazioni e località, è assai esteso pur se la popolazione si situa solo attorno ai quindicimila abitanti.
La caratterizza una lunga e nobile storia che parte dall’epoca romana e, nel tempo, raggiunse un’importanza di primo rilievo che culminò con il controllo della città della famiglia Montefeltro che nel suo lungo periodo di potere diede alla città l’aspetto che, in buona parte, ancora oggi la caratterizza con le sue cinte murarie con Federico da Montefeltro, condottiero, diplomatico e mecenate di arti e letteratura. Urbino ha rappresentato in quel periodo “…il vertice dell’arte e dell’architettura rinascimentali, armoniosamente adattata al paesaggio…” come recita parte della motivazione Unesco per il riconoscimento. Dopo i Montefeltro si succedettero i Borgia e i Della Rovere. Verso la metà del 1600 la città passò allo Stato della Chiesa e nel 1860 al Regno d’Italia.
L’economia della città si basa essenzialmente sul settore terziario del turismo e dell’ospitalità, con particolare riguardo alla sviluppata sezione del turismo culturale e l’ospitalità degli studenti L’Università degli Studi di Urbino “Carlo Bo”, diventata statale nel 2012, è una delle più antiche d’Europa e fu fondata nel 1506. Sovente la città conta più iscritti all’università che abitanti.
I servizi del terziario sono diffusi in varie articolazioni per l’ospitalità dei frequentatori dell’università dedicata a Carlo Bo (Sestri Levante 1911-Genova 2001), critico letterario, traduttore, accademico, senatore a vita e rettore di quest’Università per cinquantaquattro anni.
E’ sede di vari enti e servizi pubblici diffusi per il territorio.
Fra le “perle” della città si possono annoverare il Palazzo Ducale, pregiato esempio architettonico e artistico del Rinascimento, dove ha sede anche la Galleria Nazionale delle Marche con opere di Raffaello, Piero della Francesca, Paolo Uccello, Tiziano e vari altri. Altre mete d’interesse sono la Casa Museo di Raffaello Sanzio, il Duomo in stile neo-classico, con la statua del patrono, San Crescentino e l’annesso Museo Diocesano Alba, l’Oratorio di San Giovanni, quello di San Giuseppe e la Fortezza Albornoz della seconda metà del XIV secolo.
Immateriale ma percettibile è la particolarmente piacevole atmosfera che caratterizza alcuni luoghi e lo stile di vita urbinati.
Tipici prodotti del territorio sono il formaggio a pasta semicruda “Casciotta di Urbino”, la crescia, sorta di focaccia da accompagnare con vari prodotti locali.
Manifestazioni di rilievi sono il Festival della Musica Antica a luglio, la Festa del Duca ad agosto e la Festa dell’Aquilone in settembre, in ricordo della celebre poesia di Giovanni Pascoli, studente in un collegio di Urbino per rammentare un momento della sua giovinezza intrisa anche di tristezza.
Sono nati a Urbino Valentino Rossi (1979), il celeberrimo campione di motociclismo, Stefano Sensi (1995), centrocampista dell’Inter e Paolo Volponi (1924-Ancona 1994), scrittore, poeta e politico.
Il Giro d’Italia ha posto qui il traguardo di tappa nel 1982 con sprint vincente di Guido Bontempi, nel 1988 Urbino ha ospitato la partenza con un cronoprologo di km. 9 con vittoria del francese Jean-François Bernard. Alle sue spalle, a 3” Rominger e a 6” Piasecki. Nel 2008 altra cronometro, la Pesaro-Urbino, di km. 39.4 corsa sotto la pioggia, vinta da Marzio Bruseghin, con Contador a 8” e Kloden a 20”. Infine, nel 2012 successo in solitario per il colombiano Miguel Angel Rubiano Chavez nella frazione partente da S. Elpidio con 1’10” su Malori e Golas. E quel giorno Adriano Malori, passista di valore al quale un incidente in corsa ha precluso il proseguimento della carriera, colse la soddisfazione d’indossare la maglia rosa.
La tappa inaugurale con tratti iniziali e finali che collegano Urbino al circuito mosso tracciato nel suo territorio, ognuno dello sviluppo di poco meno di km. 40, con quattro GPM in totale, tutti in località I Gualdi, propone un dislivello complessivo di m. 1300 distribuiti sulla distanza totale di km. 150,500.
Dal centro città si scende verso il km. 0, alla periferia e passando per la frazione di Calpino, si entra nel territorio comunale di Fermignano, nella valle del Metauro, luogo di nascita del Bramante (1444-Roma 1514), all’anagrafe Donato “Donnino” di Angelo di Pascuccio.E’ stato un architetto e pittore tra i maggiori, anche lui, del Rinascimento, autore di grandi opere. E’ un piacevole centro che precede il passaggio dalla sua frazione di San Silvestro con i resti dell’abbazia di S. Silvestro in Iscleto prima d’incontrare la cittadina di Urbania. E’ centro turistico con il Palazzo Ducale, attuale sede del museo civico con la biblioteca che conserva mappe e i due globi complementari (uno terrestre, l’altro celeste) di Gerardo Mercatore, nome italianizzato del matematico, astronomo e cartografo fiammingo Gerhard Kremer (1512-1594), il Teatro Bramante, la Cattedrale di San Cristoforo, il Barco Ducale e il Cimitero delle Mummie che attira sempre e comunque molteplici curiosità, situato nell’attuale Chiesa dei Morti.
Continua la tradizione di lavorazioni artigianali, in particolare della maiolica, già fiorente nel 16^ secolo quando si chiamava ancora Casteldurante. Mutò il nome in quel periodo in onore di papa Urbano VIII^ che la elevò a città e diocesi.
Da qui partì nel Giro d’Italia 2008 la tappa n. 11 che terminò a Cesena con il successo di Alessandro Bertolini.
A questo punto la strada inizia a salire e, dopo avere superato la sua frazione di Cà Nova, si giunge al GPM di 3^ cat. in località I Gualdi, quota m. 458, sempre in territorio di Urbania. Si sale ancora leggermente e si supera Montesoffio, frazione di Urbino e quindi al quartiere Mazzaferro e risalire verso il centro urbano e così per altri tre giri, in fotocopia. Il traguardo è nella centralissima Piazza della Repubblica.
E la prima maglia rosa vestirà l’ambita insegna del primato di capoclassifica della generale, così come i leader delle varie graduatorie, nel cuore antico, in scenografica ambientazione, di quel gioiello del centro di Urbino.
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