Nonostante gli infortuni subiti di recente in Francia e in Italia, la Bora-Hansgrohe non modificherà il proprio organico per il Tour. Così al via della Grande Boucle vedremo Buchmann, Schachmann e Mühlberger, che comunque saranno costretti a correre in condizioni diverse da quelle inizialmente previste.
A fare il punto sulle condizioni fisiche dei corridori, è il medico della squadra Jan-Niklas Droste.
"Le contusioni e gli ematomi di Buchmann si sono dimostrati piuttosto persistenti. Ha dovuto prendersi una pausa completa per alcuni giorni e quindi ha perso tempo importante per l’allenamento. Da un punto di vista medico, le sue lesioni stanno seguendo un normale decorso, quindi se continuano i miglioramenti, allora saremo sulla strada giusta per il Tour. Fisicamente, però, non avrà una forma ottimale”.
Miglioramenti incoraggianti ci sono anche per Maximilian Schachmann, investito da un’auto entrata sul percorso di gara durante il Giro di Lombardia. “La frattura alla clavicola di Schachmann si è risaldata molto bene negli ultimi giorni - ha spiegato il medico del team - Abbiamo la stabilità necessaria per provare a correre. Da alcuni giorni si sta allenando di nuovo sulla strada e tutto procede secondo le nostre aspettative. Tuttavia, la preparazione è stata interrotta da questo infortunio. Andare in bicicletta non significa solo avere le gambe: anche il resto del corpo deve essere in buona forma”.
Mühlberger è sicuramente il corridore che desta meno preoccupazioni. “Siamo stati in grado di escludere una grave lesione del polso, che avrebbe richiesto un'immobilizzazione prolungata o addirittura un intervento chirurgico - ha sottolineato il dottor Jan-Niklas Droste -, il dolore naturalmente è ancora presente, tuttavia, è in grado di allenarsi di nuovo, con uno speciale tutore. Tutti e tre i ciclisti hanno seguito un programma di riabilitazione intensivo, che abbiamo implementato negli ultimi giorni”.
Emanuel Buchmann è rammaricato per il suo stato. “Questa è stata un'amara battuta d'arresto. Pensavo che il Tour fosse finito per me, quando non riuscivo ad alzarmi da solo dopo la caduta. Ma per fortuna non si è rotto nulla. Mi sono concentrato sulla terapia la scorsa settimana e sono potuto tornare in bici. Durante il fine settimana, l'allenamento non è andato come avrei voluto. L'incidente mi ha fatto fare un importante passo indietro. Subire una caduta del genere è stato un vero peccato perché ero in ottima forma. Al Delfinato, ero il più forte sulla montagna dietro Roglic e con Pinot. Ora ci sono dei punti interrogativi che mi premono nella testa, soprattutto perché la gara sta per iniziare. Non c'è tempo per il riposo, perché nella seconda tappa andremo già in montagna. Non ci resta che aspettare e vedere fino a che punto posso arrivare. Posso affrontare il Tour solo giorno dopo giorno ".
Molto dispiacere per come sono andate le cose, anche per Schachmann, finito a terra senza avere colpe. "Ovviamente mi sarebbe piaciuto avere condizioni diverse. Ma sono comunque contento che la squadra abbia manifestato fiducia in me nonostante il mio infortunio, dandomi la possibilità di correre il Tour. Mi sono allenato al meglio negli ultimi giorni e spero di poter affrontare la gara nel migliore dei modi, riuscendo a controllare il dolore".
Al via del Tour con Buchmann, Muhlberger e Schachmann ci saranno Grossschartner, Postelberger, Kamna, Oss e naturalemente Peter Sagan.