Quasi novemila metri di dislivello in bici quelli superati dal dott. Maurizio Benucci, fiorentino, dirigente medico reumatologo all’Ospedale San Giovanni di Dio a Firenze. E’ l’ultima delle “imprese” di questo grande appassionato di ciclismo in maglia “Casagrande” cognome celebre nel ciclismo professionisti di qualche anno fa per la presenza di tre fratelli, Stefano, Francesco, Filippo.
Ma parlare di impresa ci pare perfino esagerato per il nostro personaggio, che quando ha un po’ di tempo libero va in bici ed ama le salite. Quelle più celebri in Italia, ma anche in Francia e di recente in Spagna con l’ex campione del mondo Maurizio Fondriest, lo hanno visto testimone di belle scalate.
Nell’ambiente dei team professionistici più noti e di quello dei dilettanti, è conosciuto da tutti. Amico con decine di professionisti, dilettanti e juniores, e allo stesso tempo con direttori sportivi, dirigenti, addetti ai lavori che operano nel mondo delle due ruote. In passato tante gran fondo (Dolomiti, Nove Colli, la Felice Gimondi). Ha compiuto tutti i passi dolomitici più noti e resi famosi dai campioni di ciclismo. In questi giorni non è salito sulle tre Cime di Lavaredo ma ha scelto altri passi per quella che lui ha definito “settimana di passione”.: il Passo Pordoi, il Fedaia, il Rifugio Gardeccia, il Passo San Pallegrino (zona prediletta da Vincenzo Nibali per i suoi ritiri) dai versanti di Moena e di Falcade, il Passo Costalunga e la durissima scalata fino all’Alpe di Pampeago in Val di Fiemme, in uno scenario tra i più belli al mondo, entrato a far parte del Patrimonio dell’Umanità alcuni anni fa. In tutto 8.813 metri di dislivello, ed in attesa di altre salite, il terreno preferito dal nostro personaggio.
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