Fino a due anni fa era uno scalatore apprezzato, portacolori della Androni Sidermec e universalmente apprezzato. Poi per Rodolfo Torres è calato il buoo... A raccontarlo è lui stesso in una lunga intervista concessa a Ciclismo Internacional: «Mi sto allenando, sto ritrovando la forma e vorrei trovare una squadra che creda in me. Nel 2018 sono andato piano al Giro d'Italia, poi all'Adriatica Ionica si è infiammata la gamba sinistra, mi hanno scoperto due trombi ai polpaccio sinistro, originati da un colpo, che poi hanno raggiunto il polmone».
E ancora: «Sono stato 11 giorni nell'Unità di Terapia Intensiva, dopo di che ho trascorso sei mesi senza poter fare attività fisica, nemmeno una lunga passeggiata. Avevo un contratto per il 2019 con l'Androni Giocattoli Sidermec, ma a causa dei problemi di salute abbiamo raggiunto un accordo per interrompere il contratto. Lo scorso anno il Team Illuminate mi ha dato fiducia, pur sapendo che avevo bisogno di tempo per ripartire: a fine stagione sono anche riuscito a cogliere qualche buon piazzamento».
La pandemia poi ha scombussolato i piani: «Sono ancora legato al Team Illuminate, ci hanno pagato i primi quattro mesi dell'anno, ma è una situazione difficile per tutti perché non abbiamo gare programmate. Sono molto amico di Nairo (Quintana) e di Miguel Ángel (López), ma non ho voluto approfittare della nostra amicizia per cercare una soluzione. Le cose devono essere guadagnate. Ho 33 anni, ma ho ancora la capacità e la motivazione per fare altre due o tre stagioni ad alto livello. Mi piacerebbe disputare un grande 2021, ho solo bisogno di un'opportunità. Io sto continunando ad allenarmi, ma ho bisogno di motivazioni».