Era ottimista Mikel Landa dopo la Vuelta a Burgos. E può continuare a esserlo, dato che la caduta rimediata ieri al Circuito de Getxo non ha avuto serie conseguenze. Ed era ottimista non solo per se stesso, ma per la sua squadra. Un ottimismo pienamente a ragion veduta, data la doppietta (tutta italiana peraltro) della Bahrain McLaren, coi trionfi di Sonny Colbrelli nella 2^ tappa della Route d'Occitaine e Damiano Caruso proprio a Getxo. Quel Caruso prezioso gregario per Landa alla Vuelta a Burgos, che ha visto lo scalatore basco salire sul secondo gradino del podio, preceduto di mezzo minuto solo dall'astro nascente (a dire il vero, già nato) Remco Evenepoel.
«C'era incertezza sul ritorno alle gare, non sapevamo proprio che risultati potessimo ottenere - queste le parole di Landa raccolte da Cyclingnews.com - e posso dire che è andata bene, sono soddisfatto di com'è andata dopo un periodo di inattività così lungo. Nell'ultima tappa ho provato a stare attaccato alla ruota di Sosa, ma non sono riucito a rispondere al suo bell'attacco a 500 metri dal traguardo. Ma ripeto, sono soddisfatto. E questo mio stato di forma è un ottimo segno in vista del Tour de France. Evenepoel? Dobbiamo riuscire a raccogliere il più possibile prima che lui arrivi a maturazione completa, perché nel giro di due-tre anni sarà impossibile da battere! Pazzesco, riesce a dare il massimo su tutti i terreni».
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