Fortunatamente c’è il sindaco di Sanremo, c’è Alberto Biancheri che dice parole lievi e rassicuranti per una corsa che ha fatto la storia non solo del ciclismo o dello sport tutto, ma di un Paese. Fortunatamente c’è un amministratore che guarda oltre al proprio naso, e quindi anche oltre i confini nazionali, non come molti suoi colleghi che neanche sanno gestire i raggruppamenti di massa sulle spiagge o nelle piazzette nelle ore di punta dell’happy hour al tempo del coronavirus. Siamo messi così, cioè male, con una regione che implode (ponti che crollano, gallerie che non reggono, code infinite per raggiungere la Riviera), ma il problema per loro è il transito della corsa, la gestione dei tifosi lungo le strade (strano, i detrattori hanno sempre sostenuto che il ciclismo non interessi a nessuno…), hanno scoperto che c’è un problema di viabilità. Cose da ridere, se non l’avessero detto a chiare lettere ci sarebbe da pensare che stanno facendo dell’ironia, che hanno il gusto del paradosso. Invece no, ci credono davvero: per questi signori la Sanremo crea disagio.
Laddove il traffico è un monumento, una stalattite o una stalammite inamovibile e la vera notizia è quando il traffico non c’è, questi ci vengono a raccontare la barzelletta della corsa che crea disagio. Bellissimo, questi sindaci sono tutti da ingaggiare come autori per il prossimo Zelig, altro che Gino e Michele! Queste barzellette - che barzellette non sono - valle a raccontare a quanti come me hanno da anni casa a Sanremo e per raggiungerla trascorrono una quarantena in macchina bloccati nel traffico. No, per lorsignori il problema è la Sanremo, che crea traffico: sembrano tutti degli Johnny Stecchino. Vi ricordate? Il problema di Palermo è il traffico…
Ma andiamo oltre, meglio per i corridori: girino alla larga. Meno ponti e meno gallerie, passino dal Piemonte: è più sicuro. Detto questo, per fortuna c’è il sindaco di Sanremo, che a savonanews dice: «Capisco la preoccupazione dei miei colleghi. Noi sindaci siamo in prima linea da sei mesi a gestire situazioni molto complicate, spesso senza avere neanche i giusti mezzi a disposizione. E l'organizzazione della 'Classicissima' richiede uno lavoro enorme in termini gestionali e di risorse umane impiegate, per mitigare i disagi di un evento così impattante l'8 agosto. Ma fare la Milano-Sanremo è troppo importante, non vi si può rinunciare. Non è solo una questione di afflussi turistici, né solo la grande rilevanza sportiva di questo evento seguito in tutto il mondo, ma è anche una questione di immagine e di messaggi che si vogliono lanciare. Abbiamo affrontato mesi durissimi per via del Covid, socialmente ed economicamente, stiamo affrontando gravi ripercussioni per via della situazione autostradale, abbiamo ora bisogno di un grande evento che promuova agli occhi del mondo la nostra tenacia, la nostra ripartenza. Non dimentichiamoci che la Milano-Sanremo sarà il primo grande evento internazionale che si terrà in Italia. Tutto il mondo ci guarda».