Fa male scrivere di due amici, Andrea Bresci e dell’inseparabile moglie Gabriella Massini, che non ci sono più, morti nello spaventoso incidente stradale di questa mattina sulla montagna pistoiese. E’ doloroso ricordare le giornate vissute assieme in tanti eventi ciclistici e pensare che non ci sarà un domani. Andrea aveva l’amore per Gino Bartali e per il ciclismo, manifestato sempre con slancio, passione e soprattutto con i fatti. Per tanti anni era stato presidente dell’Aquila di Ponte a Ema storica società fiorentina fondata nel 1927 dove aveva corso da giovane “Ginettaccio”. Aveva seguito in quegli anni (Gino Bartali era invece il presidente onorario) le squadre giovanili della società di via Chiantigiana, aveva curato l’organizzazione di tanti manifestazioni. Aveva ricoperto anche un ruolo dirigenziale in seno al Comitato Regionale Toscana di ciclismo. Ma in lui colpiva soprattutto l’amicizia fraterna con Gino Bartali che lui raccontava.
“Lo frequentavo quotidianamente, sempre, dal giorno in cui ci siamo conosciuti fino all’ultimo. Io ero lì. Era il 1987 quando pensai di dedicargli un museo perché lui non era solo un grande campione, era un grande uomo: dolce, scorbutico perché diceva sempre quello che c’era da dire, e sincero, veramente molto sincero. Mi venne questa idea del museo, ma lui non voleva. Non voleva raccontare degli ebrei. Dopo tanti anni ancora non voleva essere scoperto”.
Le movimentate vicende del Museo lo segnarono interiormente, ma Andrea con Gabriella, perennemente al suo fianco, non volle mai lasciare il ruolo di presidente dell’Associazione del Museo. Con il passaggio della gestione della struttura al Comune, rimase nella sua sede al piano terreno di via Chiantigiana continuando la sua opera per poi lasciare la poltrona al figlio Maurizio. Cinque giorni fa ci ha chiamato per ricordarci i 106 anni dalla nascita (18 luglio 1914) di Gino Bartali e che l’Associazione non era in grado di celebrare le varie iniziative per colpa della pandemia. Oggi la tragica notizia.
Ai familiari di Andrea Bresci giungano le espressioni del più profondo e sentito cordoglio da parte dell’intero movimento ciclistico nazionale.