Era due anni che un'italiana non vinceva una tappa al Giro Rosa: Marta Bastianelli, 2017. Per trovare un podio interamente tricolore dobbiamo tornare addirittura al 2015, alla Pioltello-Pozzo d'Adda con Cucinotta, Bastianelli e Cecchini. La quarta tappa del Giro Rosa Iccrea ha premiato le attaccanti e ha finalmente tinto d'azzurro la corsa a tappe più importante del panorama femminile internazionale.
A festeggiare in particolare è Letizia Borghesi che regala alla Aromitalia Basso Bikes Vaiano un successo tanto inatteso quanto emozionante. «Sto vivendo un'emozione incredibile, è stato fantastico, questa giornata è la ricompensa a tanti sacrifici e la prova che nei momenti difficili non bisogna mollare. Devo dire grazie a chi mi ha supportato, in particolare alla mia squadra. Quando siamo partite pensavo ci avrebbero controllato, quando ho visto che i minuti crescevano e i chilometri diminuivano ho iniziato a crederci. Alla fine c'era tanto nervosismo, era difficile collaborare, ci stavamo giocando tutte e tre una grandissima occasione. Sono contentissima di averla colta io» racconta la 20enne trentina di Ville D'Anaunia mentre mamma Lara riprende fiato dopo aver corso l'ultimo chilometro per raggiungerla e papà Giuseppe sta cercando parcheggio per il camper, che a tante corse ha portato e porterà Letizia e la sorella Giada, che corre tra le junior.
Piazzata in Belgio alla Freccia del Brabante (7a), al Gp Plumelec (10a), alla Liegi (nelle 30 al debutto), Letizia si gode il primo successo tra le grandi. «Questo risultato mi dà spinta e coraggio. Siamo una squadra con un budget decisamente inferiore rispetto alle prime ma molto unite, lavoriamo insieme e ci vogliamo bene, questo fa la differenza. Sogno una carriera come quella delle cannibali Vos e Van Vleuten, ma ho tanta strada davanti a me. Questo è solo un punto di inizio».
foto Flaviano Ossola / Giro Rosa Iccrea
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