Lampi d'Italia sul Giro Under 23 grazie al bel trionfo coloto ieri da Fabio Mazzucco a Gaiole n Chianti. Un trionfo solitario, per il portacolori della Sangemini Team Trevigiani, che si è impadronito anche della maglia rosa di leader della classifica generale.
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E’ ancora e solo la Toscana al proscenio di questa quarta tappa, altimetricamente assai impegnativa, con arrivo in decisa salita. Oltre 140 km con circa m. 3500 di dislivello. Numeri eloquenti nella loro enunciazione che lasciano facilmente presagire che questa è sicuramente una tappa che lascerà un segno profondo nella classifica generale del Giro d’Italia under 23 2019.
La partenza è da Buonconvento, sempre in provincia di Siena, nel circondario che forma con altri comuni il territorio noto come “Crete senesi”, per la formazione argilllosa del terreno con caratteristico colore grigio-azzurro, con colline brulle e dolcemente ondulate, calanchi, balze e le “biancane” tipiche della zona, alberi solitari e poderi. E’ nella valle dell’Ombrone, alla foce del fiume Arbia, lungo la via Cassia e rientra fra i borghi più belli d’Italia. E’ il centro di riferimento della val d’Arbia, con Il borgo, racchiuso da mura, che conserva la sua caratteristica struttura trecentesca. Conta diversi edifici religiosi di pregio, così come ville e i castelli di Bibbiano e Castelrosi.
L’economia è articolata in una prospera e variata agricoltura con l’importante comparto dell’agriturismo in sempre costante sviluppo, anche internazionale.
E’ qui nato nel 1950 Mauro Bellugi, forte difensore anche in squadre di primo piano, più volte nazionale azzurro poi opinionista di calcio in varie emittenti.
La partenza propone subito la salita verso Montalcino, comune il cui nome si lega indissolubilmente all produzione del celeberrimo vino Brunello, nord ovest del monte Amiata. Il principale edificio religioso è la concattedrale del Santissimo Salvatore ma, come in tutta la zona, sono molte le chiese, le abbazie e i conventi di riconosciuto valore e storia. Fra quelli civili è di primo rilievo il Palazzo dei Priori, a cavallo fra il XIII e XIV secolo), con l’altissima torre, adornato di stemmi araldici, il Teatro degli Astrusi e l’ex Spedale di Santa Maria della Croce, il Castello Romitorio dei primi del 1500 di Giuliano di Sangallo. I musei riuniti presentano opere d’arte d’artisti come Ambrogio Lorenzetti e Simone Martini. Due volte si sono concluse tappe del Giro d’Italia con le vittorie di Moreno Argentin nel 1987 e dell’australiano Cadel Evans nel 2010. Si svolge qui dal 2017 l’Eroica Montalcino, versione primaverile della sorella maggiore.
Dopo lo scollinamento a quota m. 600 di Poggio Civitella, frazione di Montalcino con importante sito archeologico etrusco, si affronta la discesa, con considerevole tratto sterrato, verso l’altra frazione di Sant’Angelo Scalo. Terminata la discesa, la corsa punta su per bivio Sasso d’Ombrone, che segna il passaggio della corsa nella provincia di Grosseto per raggiungere poi il comune capoluogo di Cinigiano, altro piacevole e caratteristico centro d’impronta medievale con ricca economia agricola non disgiunta da valenze turistiche in un quadro armonico, inserito nelle caratteristiche tradizionali e ambientali del territorio. Inizia poi un tratto in salita verso i m. 690 della sua frazione di Monticello Amiata, antico centro medievale e che segna l’ingresso territoriale nel massiccio del Monte Amiata. Linea altimetrica (da togliere) con molte variazioni altimetriche che caratterizzano costantemente la tappa con il tracciato che raggiunge Arcidossso, sul versante occidedentale del massiccio, con grandi foreste di faggi e castagni. Il centro, con le frazioni, propone molteplici testimonianze architettoniche di vario tipo di precipuo interesse come la rocca aldobrandesca nella parte più alta del paese. Era di Arcidosso Romolo Lazzaretti (1896-1979), corridore professionista vincitore della tappa di Fiume del Giro d’Italia 1924 e della classifica della Corsa del XX Settembre, una fra le molte denominazioni del G.P. Ciclomotoristico, detto anche Roma-Napoli-Roma, competizione su strada con vari tratti dietro motore, disputata fino al 1961. A Roma Lazzaretti ha poi avviato un’importante attività nel settore bici, fra i riferimenti della capitale nel settore.
Si passa poi per la sua frazione di Aiole e giungere poi a Santa Fiora, comune inserito fra i borghi più belli d’Italia, con lunga storia, suddiviso nei tradizionali “terzieri”. La rocca aldobrandesca, palazzo Cesarini Sforza, il convento della Selva, il parco nazionale Museo delle miniere di mercurio che testimonia la storia e il lavoro dei minatori in un zona dove quest’attività è stata molto diffusa, sono fra i molteplici motivi d’interesse di Santa Fiora dove è nata la nota attrice Laura Morante. Si sale ancora a Saragiolo, frazione di Piancastagnaio, capoluogo comunale più sud della provincia senese, che si raggiunge dopo una breve discesa. La chiesa della Madonna delle Grazie, quella di San Filippo Neri, di San Francesco, la pieve di Santa Maria Assunta, il santuario della Madonna di San Pietro sono le architetture religiose di maggior rilievo. Fra quelle civili si propone la rocca aldobrandesca, una costante di queste zone, inserita in un parco pubblico, con flora e fauna di rilevante interesse naturalistico. E’ qui nato nel 1940 Sergio Staino, noto fumettista, vignettista e regista. A metà degli anni 1970 aveva qui la sede la squadra professionistica della Furzi arredamenti, con noti corridori e diretta dal d.s. fiorentino Carlino Menicagli.
Abbadia San Salvatore è il comune che si trova nel prosieguo della gara, con il nome che richiama l’omonima, antica, abbazia benedettina, con molteplici vicende storiche, attorno alla quale si è sviluppato l’abitato. Oggi è uno dei centri turistici più importanti della Toscana, sia in estate, sia in inverno con impianti e piste da sci, lungo le falde dell’Amiata, coperte d boschi di castagno, con notevole varietà anche di percorsi naturalistici per escursioni a piedi, a cavallo e in mountain bike. L’attività mineraria per l’estrazione del cinabrio e della sua raffinazione in mercurio della zona è ricordata nel museo, ricavato in una vecchia miniera situata in un’area riqualificata, con ex minatori quali guide. L’offerta gastronomica si articola nella tipica torta “ricciolina”, i biscotti salati all’anice e i pici, pasta tipica della Toscana meridionale, con sola acqua e farina, conditi con sugo all’aglione. Nel 1968 la Foligno-Abbadia San Salvatore del Giro d’Italia 1968 fu vinta dallo scalatore spagnolo Julio Jimenez con Eddy Merckx che manterrà fino alla conclusione di Napoli la maglia di capoclassifica vincendo così la sua prima corsa rosa.
Si sale ancora verso Montieri, passando nella provincia di Grosseto, già importante centro minerario, con estesi boschi, con piacevole e caratteristico abitato per ripassare immediatamente in quella di Siena e discendere a Campiglia d’Orcia, interessante e tipico borgo medievale con la chiesa dedicata a San Biagio e la festa del marrone l’ultima domenica d’ottobre per testimoniare l’importanza della castagna nella vita del paese, frazione di Castiglione d’Orcia. Si superano i bivi per Castiglione d’Orcia e quello per Arcidosso e quindi, passando per Seggiano, con rientro in provincia di Grosseto, caratterizzato da una pregiata ulivocoltura e dalle antiche mura che racchiudono il borgo medievale e dal coevo Castello del Potentino, sede di una nota azienda agricola di proprietà degli eredi del noto scrittore britannico Graham Greene (1904-1991).
Si risale verso Castel del Piano, comune il cui territorio varia da m. 93 a m. 1738 d’altitudine, con oliveti e vigneti prima dei castagneti con molteplici varietà di prodotti IGP cui segue un stupenda faggeta fino alla cima del monte Amiata. Nelle località di Prato delle Macinaie e Prato dell Contessa partono impianti sciistici di risalita. Fra i diversi edifici di rilievo si possono ricordre la chiesa di San Leonaardo, nel centro storico, quella dei santi Niccolò e Lucia e varie altre mentre, fra gli edifici civili, si propongono il palazzo Ginnaneschi, sede del comune, palazzo Nerucci e diversi altri. Ben conservate sono anche le antiche mura. Di lunga tradizione è il sentito palio delle contrade. Si ripassa quindi per Arcidosso, Aiole, Santa Fiora, Saragiolo, Piancastagnaio, Abbadia San Salvatore e, da qui, completato il periplo delle località ai piedi del Monte Aamiata, inzia la salita finale al traguardo di Monte Amiata, GPM di 1^ categoria, passando per il Rifugio Cantore.
Il Monte Amiata è un antico vulcano, ormai spento, con rocce e laghetti di origine vulcanica. La vetta è quota m. 1738 mentre il traguardo è posto a quota m. 1653. In condizioni ambientali favorevoli, soprattutto in terse giornate invernali, è possibile gustare un ampio panorama sulla quasi totalità delle vette appenniniche settentrionali e centrali, delle città di Grosseto, Siena, Arezzo e Viterbo, sul lago Trasimeno e quello di Bolsena. In direzione del Mar Tirreno si scorgono buona parte dell’Arcipelago Toscano con l’isola d’Elba, il monte Argentario e la Corsica.
E’ una salita con sede stradale abbastanza ampia e ben tenuta, fra castagneti seguiti da faggete, che si sviluppa gradualmente, di circa 12 km., con pendenza media attorno al 6,5%. I pretendenti al successo finale sono nuovamente chiamati allo scoperto in questa giornata e lungo questa salita.
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