Primoz ROGLIC. 10. Pedala con troppa facilità, fa poca fatica, sorride poco, risponde a monosillabi: insomma, al momento lo sloveno si porta dietro un fardello di magagne e sospetti neanche tanto piacevoli. L’unica certezza è che pedala facile, fa poca fatica, sorride poco e risponde a monosillabi. Per il resto l’ex saltatore con gli sci si è preso le due crono (Bologna e San Marino) ed è pronto alla sfida finale e definitiva sulle montagne. Sperano che salti, ma lui è abituato a volare.
Vincenzo NIBALI. 9. Sorridente, sereno, disponibile, pedala con grande profitto e limita i danni su strade che non lo agevolano neanche un po’. Limita i danni, resta attaccato allo sloveno. Tiene botta e para i colpi. Fa di necessità virtù: ed è una virtù. Ora, tempo permettendo, aspetta le montagne, per poter dire la sua. Lo Squalo vuole trasformarsi in aquila.
Valerio CONTI. 10. Il romano di Roma è “Troppo forte”, in questo inizio di Giro. E dalla tappa di padre Pio a San Giovanni Rotondo, non fa altro che ripetere a tutti “L’abbiamo fatta grossa”. Ora teme Roglic, ma soprattutto Nibali: il “Mio miglior nemico”. Lui ha voglia di andare avanti, senza se e senza ma, come un vero “Gallo cedrone”, pronto a lottare fino alla fine: “Benedetta follia”.
Nans PETERS. 8. Il 25enne francese di Grenoble attualmente è 3°. Giro corso con grande attenzione e giudizio: ma ora per il corridore dell’Ag2r incomincia la parte più difficile.
Simon YATES. 5. C’è ancora tanto terreno non solo per recuperare il tempo perso, ma per ribaltare tutto. Temo solo che l’abbia fatta troppo facile, e lui con quel fare da bulletto si sia accostato al Giro con colpevole leggerezza.
Pascal ACKERMANN. 8. Due vittorie sontuose, in attesa di rimpinguare il proprio carniere.
Elia VIVIANI. 5,5. Due volate perse da più forte in assoluto: una sconfitta con Caleb Ewan netta e indiscutibile. Il veronese è in palla, e sono certo che prima o poi la mette.
Fausto MASNADA. 9. Vince la tappa di San Giovanni Rotondo, ma il bergamasco, in procinto di passare alla CCC, è l’uomo simbolo di una squadra – la Androni Giocattoli Sidermec – che è semplicemente strepitosa. Bravo Fausto, bravo Cattaneo, bravo Frapporti: bravi tutti!
Pello BILBAO. 7,5. L’Astana ha posizionato la sua artiglieria pesante là davanti, pronta allo sparo. Ha più soluzioni, ha diverse opzioni, ha uno stratega in ammiraglia che ha fa differenza: ne vedremo delle belle.
Giovanni CARBONI. 6,5. Il pesarese della Bardiani CSF sta lottando da giorni per la maglia bianca di miglior giovane. L’ha tenuta per tre tappe, prima di cederla al transalpino Paters: ora è a 1’09”, ma è in piena corsa.
Giulio CICCONE. 8. Nove giorni in maglia azzurra di miglior scalatore. Precede di dieci punti Roglic, ma il corridore abruzzese venderà cara la pelle.
Miguel Angel LOPEZ. 6. Perde troppo nella crono di San Marino, ma ha il tempo di recuperare.
Mikel LANDA. 5. Un po’ di sfortuna, un po’ di disattenzioni, poca concentrazione: il basco non sembra ancora calato nel ruolo.
Bob JUNGELS. 5,5. Si è preparato per affrontare un grande Giro, in questa prima settimana ha fatto il minimo sindacabile, ma è da rivedere da venerdì in poi.
Davide FORMOLO. 5,5. Con Majka è una delle due punte Bora. Al momento stanno facendo corsa parallela: vanno pianino entrambi. Ma anche per questi due dieseloni, c’è tempo e terreno per recuperare.
San OOMEN. 6. Perso capitan Dumoulin, è chiamato a salvare la spedizione dei Sunweb. Lo vedremo.
Ilnur ZAKARIN. 5. Al momento sta rendendo molto meno di quanto ci si poteva aspettare.
Andrey AMADOR. 7. Il costaricense è già ben posizionato, e difficilmente scivolerà in dietro.
Bauke MOLLEMA. 6,5. Uomo di esperienza e di resistenza. È sponsorizza Trek e Segafredo, ma se solo il marketing della Duracell lo volesse, è l’ideale testimonial: lui dura di più. Lui dura sempre.
Tanel KANGERT. 6. Ha perso un po’ troppo, ma uno tosto come lui ha tutto per recuperare. E niente da perdere.