Il velodromo di Tel Aviv è inserito all’interno del villaggio sportivo più evoluto del Middle East ed è un progetto creato dallo studio Margolin Bros Engineering Consulting.
Nella stessa area, ma adiacenti, sorgono la pista di atletica e un campo da calcio. A breve è in arrivo anche un impianto per il basket e un anello per il footing attorno all’area stessa.
La struttura ciclistica è stata fortemente voluta dal magnate Sylvain Adams, imprenditore del real estate che ha fatto fortuna in Canada. Il sogno di Adams è quello di ospitare a Tel Aviv i Campionati mondiali Junior, una sei giorni e l’ingresso nel circuito internazionale della Coppa del Mondo. Quello israeliano è un impianto in grado di proporre anche altri tipi di manifestazioni indoor.
La pista, in pregiato legno scandinavo, è lunga 250 metri e dai test risulta essere molto veloce. Una peculiarità interessante è data dal fatto che oltre alla copertura metallica che sostiene il tetto, ai lati vi è spazio per il passaggio dell’aria viste le temperature estive da capogiro.
Per evitare le interferenze ventose provenienti dal mare, il versante ovest vede la costruzione di un muro protettivo più alto dietro la parabolica.
Il progetto israeliano, gestito dal CEO Yaron Poznasky si avvale della collaborazione di tecnici europei come l’olandese Steve McEwen che è il direttore del settore pista che vanta nel curriculum anche lo sviluppo del gruppo Rabobank.
L’impianto ha una capienza posti ridotta, è in grado infatti di contenere 200 persone, un numero che potrebbe comunque essere espanso in caso di eventi speciali.
“Il nostro obiettivo – spiegano i dirigenti israeliani – è quello di allargare al massimo la base, dai bimbi fino agli adulti. Il velodromo verrà inoltre sfruttato per gli eventi aziendali. Porteremo qui i dirigenti del mondo del lavoro” concludono.
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