
La Roubaix è una corsa di potenza, strategia e nervi e per vincere non basta essere dei corridori forti, perché anche la fortuna, in una gara come questa, giocherà un ruolo importante. Mathieu van der Poel sarà il corridore favorito, ma dovrà fare i conti con Tadej Pogacar, che alla sua prima esperienza all’Inferno del Nord non si accontenterà di un semplice piazzamento. La tattica sarà importante e cosa avrà in mente il campione sloveno? Semplice. Correrà nello stesso modo in cui ha affrontato il Giro delle Fiandre. Sfrutterà probabilmente ogni sezione di pavé per tenere tutti dietro alla sua ruota, seguendo un rigoroso rituale: accelerare, attaccare e accelerare di nuovo. Alla Ronde, chi si occupa di statistica, dice di aver contato 27 ripetute di questo genere. Quindi alla Parigi-Roubaix, lo scenario potrebbe essere lo stesso.
La parola d’ordine sarà quindi selezione, quella diabolica strategia che lo sloveno mette in atto in ogni sua corsa, con l’intento di polverizzare tutti gli avversari. Questa però è la sua prima Parigi-Roubaix e, anche se abbiamo visto che sul pavè corre come un indemoniato, non avrà quei muri che possono fare la differenza come al Giro delle Fiandre e non avrà neanche il Poggio e la Cipressa come nella Milano-Sanremo e per tanto, sarà difficile per lui esprimere i suoi watt per chilogrammo.
Si andrà veloci e le insidie non mancheranno, ma analizzando bene chi saranno i suoi avversari Pogacar dovrà per forza staccarli tutti con un certo anticipo, per evitare di arrivare allo sprint con uomini come Van der Poel, Pedersen e Ganna che sono sicuramente più veloci di lui. Quindi per assicurarsi la vittoria, dovrà inevitabilmente fare una delle sue cavalcate solitarie.
Il problema di Pogacar, non sarà solo Pedersen, Ganna o van der Poel, ma quell’accoppiata straordinaria formata da Van der Poel e Philipsen. Nessuno dei corridori citati vorrebbe trovarsi a disputare una volata con Philipsen e il belga, dopo un doppio secondo posto nel 2023 e 2024, potrebbe finalmente salire sul gradino più alto del podio della Roubaix, se aiutato dall’amico Van der Poel.
La Parigi-Roubaix si addice molto al fiammingo, perché sa correre incredibilmente bene sulle pietre, sa come affrontare le curve e sa fare cose veramente straordinarie, quando il terreno lo consente. Poi c’è Van Aert che potrebbe decidere di mettere tutti nel sacco con un attacco da lontano. Il belga della Visma-Lease a Bike, quando nessuno se lo aspetta, può attaccare con micidiale precisione e magari andare via con il compagno Van Baarle e uomini come Küng e Stuyven.
All’ultimo Giro delle Fiandre Van Aert sull’ Oude Kwaremont, è stato il più veloce insieme a Pogacar e questo gli ha sicuramente dato una spinta mentale considerevole. Va detto poi, che Van Aert è belga e il pavè lo sa affrontare come nessun altro e a differenza dello sloveno, oltre ad essere un campione del ciclocross, ha anche una stazza fisica ben diversa, che sicuramente gli darà un vantaggio in più.
Anche Filippo Ganna potrebbe mettere in difficoltà Pogacar in un finale in volata. Il piemontese ha fatto vedere quanto va veloce quest'anno. Anche al Giro delle Fiandre, ha vinto facilmente la volata per l'ottavo posto in un gruppo composto da autentici talenti. Se il ragazzo di Verbania dovesse trovarsi in una volata con Pogacar, Pedersen e Van der Poel, potrebbe avere anche ottime possibilità di vincere. Non dobbiamo dimenticare che Ganna, nel 2016 ha vinto la Roubaix per under23 e poi quando entra in un velodromo è capace veramente di cose uniche. Lo stesso Tom Boonen, che ha vinto ben 4 Parigi-Roubaix nella sua carriera, ha definito il piemontese della Ineos un trattore capace di andare a 50 chilometri orari in pianura, definendolo l’uomo perfetto per la vittoria di domenica.
Comunque una fuga da lontano difficilmente arriverà in porto e per Pogacar sarà importante sfiancare i suoi avversari, per cercare di staccarli e andare via da solo. La corsa la faranno Emirati Arabi Uniti, Alpecin, Visma, INEOS e Lidl-Trek: se queste squadre faranno il vuoto, allora è possibile che la vittoria si decida dentro il velodromo di Roubaix in un ultimo incredibile giro di pista.