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DILETTANTI | 12/06/2018 | 07:14
Sono ancora le montagne le protagoniste in primo piano di questa frazione che va dalla Lombardia, provincia di Brescia, al confinante Trentino-Alto Adige, nella provincia di Trento.

E’ Darfo-Boario Terme, notissima località termale nella valle Camonica, allo sbocco della bergamasca val di Scalve, l’importante centro di riferimento di tutta la valle Camonica, dove la gara prende il via. Il nome è quello del capoluogo, Darfo, unito a quello della frazione principale Boario Terme. L’abitato di Darfo sorge sulla sponda sinistra del fiume Oglio mentre quello di Boario Terme, con il vasto parco delle Fonti con le proprietà curative delle acque note nel tempo, è sulla riva destra, poco più a nord. Diversi sono i motivi d’interesse ritrovabili nell’ambito comunale. E’ un centro particolarmente legato al ciclismo con tappe del Giro d’Italia, nel 1982 vinse la Fiera di Primiero-Boario Terme indossando pure la maglia rosa e poi il Brixia Tour del quale era in pratica una tappa fissa, costante. Nel 2016 ha organizzato i campionati italiani assoluti con Giacomo Nizzolo vincitore della prova professionisti, manifestazione che replicherà anche nel 2018 con l’impegno dell’A.S. Boario del presidente Ezio Maffi, società nella attività cura particolarmente anche il ciclismo, a 360 gradi, con occhio di riguardo per il versante giovanile.

In partenza si risale la valle Camonica passando per Cogno, frazione di Malegno, Breno, centro della media valle Camonica con il castello medievale prima di raggiungere, dopo Badetto, Capo di Ponte, noto per le importanti  e preistoriche “incisioni rupestri”, tipiche della valle Camonica, qui presenti in alto numero, inserite fra i “patrimoni mondiali dell’umanità” nel 1979, il primo in Italia.

S’incontrano Cedegolo, con l’interessante museo dell’Energia Idro-elettrica di Valcamonica, risorsa notevole per il territorio, quindi Forno Allione, frazione del comune di Berzo-Demo, Malonno, quindi Edolo, alla confluenza della strada statale del Tonale con quella dell’Aprica. E’ centro turistico e di commerci, con diversificate attività, disposto in un’ampia conca fra i monti, in posizione strategica per la comunicazione fra le valli circostanti. E’ sede del corso di laurea in Valorizzazione e Tutela dell’Ambiente e Territorio Montano della Facoltà di Agraria dell’Università degli Studi di Milano. Qui, oltre a numerosissimi passaggi, il Giro d’Italia 1997 ha posto il traguardo della Malé-Edolo, 21^ tappa, vinta dal russo Pavel Tonkov, 2^ a 1” Ivan Gotti in maglia rosa e terzo Belli.

Da qui si sale con pendenze significative verso Corteno Golgi, in provincia di Sondrio, a quota m. 932, a fianco della vicina Aprica. Qui è nato nel 1843 Camillo Golgi, premio Nobel per la medicina nel 1906, il primo in assoluto per l’Italia. Còrteno ha aggiunto nella denominazione, da allora, anche quella di Golgi. Segue ancora la discesa, da altro versante, su Edolo, quota m. 691 e da qui si procede verso l’alta valle Camonica superando il bivio per Monno, località dove inizia l’ascesa al Mortirolo dal versante bresciano e quindi, in costanza di strada che sale con continuità anche se con pendenze contenute, si raggiunge Vezza d’Oglio. La località, a quota m. 1045, ricorda una battaglia garibaldina del 4 luglio 1866, durante la Terza guerra d’indipendenza italiana, per fermare, senza successo, la discesa di truppe austriache dal Tonale.

Si giunge a Ponte di Legno, notissima località distesa in una vasta e soleggiata conca nel comprensorio dell’Adamello Ski, attività qui praticata già dall’inizio del 1900, ricca d’impianti e piste. Il comune ha sempre avuto costante frequentazione con il ciclismo per la sua posizione geografica. Qui confluiscono le strade che conducono al Passo del Tonale e quella che si arrampica al Passo di Gavia. Qui, nel 1971, il veneto Lino Farisato vinse la penultima tappa del Giro d’Italia. Si accentua la salita verso il passo del Tonale, quota m. 1883, lungo una strada ampia e panoramica. Il passo segna il confine fra la Lombardia e il Trentino-Alto Adige, fra la provincia di Brescia e quella autonoma di Trento.

La zona è stata teatro di battaglia nella prima guerra mondiale e le numerose fortificazioni presenti nel territorio lo testimoniano in vari modi. E’ questo del ricordo dell’anno della ricorrenza della vittoria nella prima guerra mondiale uno dei motivi che accompagnano, d’ora in avanti, nelle tappe successive, la memoria del primo conflitto mondiale. In cima al passo del Tonale, già nel comune di Vermiglio, il Giro d’Italia ha posto il traguardo nel 1997 con la vittoria del colombiano Jaime “Chepe” Gonzales mentre nel 2010 il successo di tappa fu dello svizzero Johan Tschopp. Anche il vecchio Giro del Trentino, ora Tour of the Alps, ha proposto qui degli arrivi di tappa.

Si scende nei suggestivi paesaggi proposti dalla Val di Sole per Vermiglio, Fucine, frazione di Ossana, il nome rivela la sua vocazione alla lavorazione del ferro e da dove inizia la laterale val di Peio. Si prosegue seguendo il torrente Noce, palestra di canoa e“rafting”, per Mezzana e, ancora giù, fino a Dimaro, località, dove inizia pure la strada che conduce, attraverso il passo di Campo Carlo Magno, a Madonna di Campiglio. Dimaro, dotata di strutture ricettive e sportive di qualità, è sede dei “ritiri” pre-campionato di note squadre di calcio. Il ciclismo ricorda qui l’arrivo di tappa della Borno-Dimaro del 1981, vinta dallo spagnolo Miguel Maria Lasa.

Dalla quota di m. 765 di Dimaro inizia la salita verso i m. 1375 di Folgarida, centro unito nella denominazione ufficiale del comune con Dimaro e poi ancora più su, fino ai m. 1662 di Malga di Dimaro. E’ qui che è aggiudicato l’arrivo. E’ un finale altamente spettacolare, in ambientazione naturale, suggestiva, nella spettacolare cornice del gruppo della Presanella, in val di Sole. La rete d’impianti sciistici che uniscono Folgarida a Madonna di Campiglio e a Marilleva, nel confinante comune di Mezzana, consente molteplici scelte agli appassionati di sport invernali soprattutto e riserva pure diversificata gamma di proposte anche per molteplici attività in periodo estivo.

Anche Folgarida, così come Dimaro, è stata sede d’arrivo della 22^ tappa del Giro d’Italia 1969, la Cavalese-Folgarida, vinta da Vittorio Adorni con 42” di vantaggio su Panizza. In maglia rosa era Felice Gimondi che il giorno dopo, a Milano, al Vigorelli, celebrò il suo secondo dei tre successi nel Giro d’Italia.
Non è difficile individuare questo traguardo quale momento importante nel quadro d’insieme della classifica generale e delle speranze dei pretendenti ai primi posti della stessa.

Giuseppe Figini

Per seguire la cronaca diretta della tappa a partire dalle 11.30 e seguire le immagini dalle 17.30 CLICCA QUI
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COMMENTI
12 giugno 2018 13:27 Line
speriamo che oggi non sia come ieri ....corridori che si attaccano alle macchine per arrivare all 'arrivo
per quelli che sanno di averlo fatto , sappiate che anche quello e BARARE nei confronti dei vostri avversari
Marco

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