PROFESSIONISTI | 20/01/2018 | 16:00
Da oggi con la presentazione dei corridori si inizia a fare sul serio alla Vuelta a San Juan, ma nei giorni scorsi gli atleti dei team World Tour arrivati in Argentina con un po' di anticipo rispetto all'inizio della corsa per acclimatarsi e abituarsi al fuso orario hanno avuto anche modo di fare i turisti. Da grandi appassionati di motori, i più alle bellezze naturalistiche della zona hanno preferito una visita al paddock della Dakar, il rally più famoso al mondo che attraversa Perù, Bolivia e Argentina e nelle tappe finali ha proprio toccato la città di San Juan.
Tra i più entusiasti, Giacomo Nizzolo grande appassionato di moto, che ci ha confidato che un giorno gli piacerebbe addirittura correrla. «Sarebbe stupendo, però da pilota ufficiale e non privato (sorride, ndr). È una prova massacrante, se quando arrivi devi pure metterti a sistemare il mezzo diventa davvero estrema. Se invece hai chi lo fa per te, il massaggiatore e tutto un gruppo che ti assiste deve essere un'esperienza impegnativa ma magica. Ho scoperto un ambiente "grezzo", in senso buono, alla mano, molto diverso rispetto a quello della Formula 1 e della MotoGP. Che passione che ci mettono questi atleti!» racconta la punta veloce della Trek Segafredo prima della sgambata mattutina.
Anche Vincenzo Nibali è rimasto affascinato da questo mondo e dalla professionalità dei partecipanti. «Si svegliano alle 4 e stanno in sella o al volante fino a sera. I più fortunati dormono nel motorhome, gli altri in tenda. Parlando con Alessandro Botturi e Jacopo Cerutti, mi sono reso conto dell'enorme sforzo fisico e mentale che richiede la Dakar. Mi hanno impressionato la lunghezza delle tappe, gli sbalzi di temperatura e la sfida dell'altitudine con cui hanno dovuto confrontarsi in Bolivia. Il tema dell'idratazione è cruciale per loro come per noi, sul rally stanno sperimentando un avanzato sistema di monitoraggio dei valori corporei che mi incuriosisce» racconta lo Squalo alla viglia dell'inizio della sua stagione 2018.
Al suo fianco il fratello Antonio e Niccolò Bonifazio, tifoso speciale per gli amici piloti Maurizio Gerini e Fausto Vignola. Per tutti immancabile una foto di rito e una stretta di mano con gli atleti azzurri in gara oltre che con Carlos Sainz e gli altri campioni presenti, che per prepararsi alla Dakar macinano tanti chilometri in bici. Chissà se un giorno si ritroveranno a San Juan a ruoli invertiti...
da San Juan, Giulia De Maio
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