Geraint Thomas taglia il traguardo dolorante e soprattutto con un ritardo notevole dai big della generale, ma non si sottrae ai microfoni che lo attendono appena tagliato il traguardo: «Che peccato! Sono finito a terra perché qualcuno davanti a me ha preso dentro una moto della polizia, è qualcosa di inconcepibile, assurdo (ridiculous in inglese, ndr), non possono succedere cose di questa gravità in una gara così importante. In salita poi sono andato forte e ho limitato i danni, ma ormai era tardi. Avevo già perso troppo tempo e compromesso il mio Giro. Sono molto dispiaciuto».
E poi il gallese, che tra l'altro era già caduto al km 10, aggiunge: «Cercherò
di riposare e recuperare domani, poi farò la crono la massimo e quindi vedremo a che punto saremo. Ovviamente sarà durissima vincere il Giro, ma
ci sono ancora tante tappe da affrontare e possiamo essere in grado di nella top ten o fare ancora meglio. La spalla? Non è il primo incidente che mi capita, penso di potercela fare».
Da parte sua, Dave Brailsford accetta quanto accaduto con aplomb britannico: «Sono cose che accadono nello sport. Bisogna stare tranquilli e non reagire troppo emotivamente. Il mio ruolo è quello di mantenere la calma tra i ragazzi, valutare la situazione e guardare avanti. Sarebbe stato bello vedere i ragazzi lottare con gli avversari, eravamo fiduciosi sia per Mikel che per Geraint, ma non avremo mai le risposte. La moto non avrebbe dovuto essere lì, credo che tutti lo abbiano visto. Ma sono sicuro che il motociclista se ne renda conto e vada lasciato tranquillo. Ma credo che sia normale guardare indietro e porsi domande sul perché sia accaduto ecc. . Dal punto di vista agonistico, possiamo solo cercare di rialzarci e andare avanti. Questo è quello che faremo».
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