Scripta manent
Una testimonianza chiamata «Bicicletta»
di Gian Paolo Porreca

Questo Cipollini giustamente richiestissimo, i suoi natali contesi fra quelli originali e quelli acquisiti, fra Lucca e Capannori, beato lui così straprofeta in patria ed anzi più patrie tutte a lui votate, questo Cipollini straripante ci permette anche il regalo delicato, non clamoroso, di una storia edificante. Pure a Napoli. Nel suo nome.

L’assist del buon amico e gentiluomo Raimondo «ma tu lo sai che il parroco della nostra chiesa, Santa Maria in Portico, don Cipollini, è un parente stretto di Mario Cipollini, il ciclista campione del mondo?», non era stato invero del tutto esatto. Ma lo scoop in qualche modo sfumato del giorno dopo il trionfo di Cipollini a Zolder, «ma ci pensi, avere quaggiù a Napoli uno zio, un prozio, di Cipollini, suo omonimo, e per giunta prelato!», avrebbe conquistato invece a pieno titolo il canone maggiore di una più profonda, di una più credibile storia. Una storia parallela di bici e di uomini. Di nome identico: Cipollini.

«No, proprio parente stretto di Mario Cipollini non sono, chissà a rivangare attentamente la genealogia forse suo padre Vivaldo, che ora sta molto male, lo so, sarà stato cugino largo di mio padre», racconta padre Domenico Cipollini, 78 anni portati con tratto giovanile, nella sacrestia austera di Santa Maria in Portico, una chiesa insediata nel cuore della Napoli borghese, ben nota fra l’altro per un suo meraviglioso presepe in legno, dove predica da quasi vent’anni.
«No, proprio parente no, ed in quanti sono venuti a chiedermelo, sa, già negli anni scorsi, ad ogni vittoria, cominciando da quella del Giro a Napoli, mi sembra nel ’96, che Cipollini vinse a via Caracciolo, sul lungomare, ad un tiro di schioppo da qui. E poi chiaramente, il giorno del Mondiale, che dalle sedici in poi è stato un pellegrinaggio di fedeli e curiosi...».

«No, proprio parente no, ma lei deve conoscerla la storia vera, ed è che tutti noi di questo cognome, tutti i Cipollini che dir si voglia, veniamo da un sol ceppo, da un minuscolo paesino della Garfagnana, che ha un nome che è davvero un bel programma, Isolasanta, dal quale poi alla fine del secolo scorso i nostri antenati si sono dispersi per il mondo. Sa, la Garfagnana, intorno al fiume Serchio, la terra di Castelvecchio Pascoli e Barga, è tanto fascinosa di verde e paesaggio, per chi la attraversa in viaggio, quanto avara di risorse, quanto frugale per chi nasceva e doveva viverci, sicché si andava via, a far fortuna. E così il ramo di Vivaldo e del figlio Mario si è inurbato in Lucca ed io invece, tanti anni fa, sono finito addirittura, da sacerdote novello, dall’altra parte del mondo, in Cile!». In Cile? «Già, proprio in Cile, nella missione che laggiù, sotto le Ande, aveva fondato il nostro ordine, quello dei Chierici Regolari della Madre di Dio, a Rancagua, la città del rame. E lì, vede, a modo mio, facevo il Cipollini, su una vecchia “Bianchi”, subito dopo la guerra, in uno sfacelo di miseria e paura, io e la mia bicicletta ad amministrare sacramenti e conforti su strade sconnesse, di pietra e polvere...».

«E la domenica del Mondiale, certo, lo scampanare festoso del Vespero ha avuto per me un timbro argentino, mi sembrava che avessero vinto tanti angeli Cipollini in bici. E se il ciclismo è lo sport che più avvicina gli uomini a Dio, ci penso sempre quando li vedo scalare i colli delle Alpi, ebbene, in passato, cinquanta anni fa, in Cile, su quella bici di ferro io, come tanti altri fratelli missionari nel mondo, avevo provato ad avvicinare. Dio agli uomini!».
«Parenti allora proprio no, ma come dicono appunto in Cile, quando, oltre ad avere lo stesso cognome di famiglia, si profonde nella vita lo stesso ardore, lo stesso temperamento, allora padre Cipollini e Mario Cipollini, il campione del mondo, sono motlo più che due parenti formali, sono due “toccajos”!». E religiosamente benedetti, ci sembrava, nel guadagnare senza fretta alcuna il commiato da una intervista particolare, fra un corteo di paramenti e memorie tanto mirabilmente sacre. Nel segno comune, sia pure così diverso, fra un alunno di Dio ed un maestro del mondo, di quel testimone irripetibile di umanità e fantasia chiamato ancora in mille ed un modo sempre inedito «bicicletta».

Gian Paolo Porreca,
napoletano, docente universitario
di chirurgia cardio-vascolare,
editorialista de “Il Mattino”
Copyright © TBW
TBRADIO

00:00
00:00
Un numero di classe che unisce forza e intelligenza quello operato a meno di due km dal traguardo dal traguardo, dal campione del mondo del ciclocross Mattia Agostinacchio che gli ha permesso di firmare l’albo d’oro del 49° Gran Premio...


L’ultima tappa del Tour of the Alps 2025 ha rappresentato il punto più alto nelle carriere di Michael Storer (Tudor) e Nicolas Prodhomme (Decathlon AG2R La Mondiale). L’australiano aveva già vinto due tappe alla Vuelta a España quattro anni fa,...


C‘è la firma di Ivan Garcia Cortina sulla seconda tappa della Vuelta a Asturias, la Benia de Onis - Pola de Lena di 144, 3 km. Il portacolori della Movistar ha piazzat o il suoi attacco vincente a sette chilometri...


Si è concluso oggi pomeriggio, con la “gara regina”, il 78° Gran Premio della Liberazione. Alle ore 14, da viale delle Terme di Caracalla, 160 Under 23 in rappresentanza di 33 team provenienti da tutto il mondo, hanno affrontato i...


Il francese Ilan Larmet, portacolori della Continental VC Rouen 76m, ha vinto oggi la prima tappa del Tour de Bretagne - corsa internazionale di categoria 2.2 - disputata da Hirel a La Fresnais per 144, 9 km. Alle sue spalle...


Soudal Quick-Step e AG Insurance – Soudal hanno annunciato oggi il lancio di #SHINEFORSAFETY, iniziativa volta a creare consapevolezza sulla sicurezza stradale per i ciclisti. Per segnare l'inizio della campagna, i corridori di entrambe le squadre hanno indossato un'esclusiva maglia...


Un gravissimo lutto ha colpito l'ex professionista, e oggi opinionista tv e team-manager della Sc Padovani Polo Cherry Bank Alessandro Petacchi. Si è spento papà Felice, per tutti Lucio. Grande appassionato di ciclismo, Lucio ha trasmesso la passione per la...


Matteo Fiorin ha vinto la 78sima Coppa Caduti Nervianesi, disputata a Nerviano, nel Milanese, e riservata alla categoria elite e under 23. Gran volata quella del brianzolo della MBHBank Ballan CSB Colpack che ben pilotato dai compagni di squadra ha...


La Lienz / Lienz, quinta e ultima tappa del Tour of the Alps 2025, è stata dominata dalla formazione francese della Decathlon AG2R La Mondiale: Paul Seixas e Nicolas Prodhomme hanno pedalato davanti a tutti negli ultimi chilometri di gara e si sono...


Sarà a Lienz ad ospitare il gran finale del Tour of the Alps, in una tappa sprint da 112, 2 km con partenza e arrivo nella città tirolese. Sarà una riproposizione della frazione finale del 2022, quando Romain Bardet ribaltò...


TBRADIO

-

00:00
00:00





DIGITAL EDITION
Prima Pagina Edizioni s.r.l. - Via Inama 7 - 20133 Milano - P.I. 11980460155




Editoriale Rapporti & Relazioni Gatti & Misfatti I Dubbi Scripta Manent Fisco così per Sport L'Ora del Pasto Le Storie del Figio ZEROSBATTI Capitani Coraggiosi La Vuelta 2024