Ion IZAGUIRRE. 10. Fa l’imboscata nel finale: quando meno te lo aspetti, eccolo arrivare a tutta velocità dalle retrovie. Poi si butta a tomba aperta lungo la discesa verso Morzine. Sono in tanti oggi, dopo una giornata così, ad aver scritto “omo” sul volto. Lui è tra i pochissimi ad essere in paradiso.
Jerlinson PANTANO. 8. Se dovessimo dare un premio speciale per chi è stato più bravo sulle Alpi, il riconoscimento “AlpiTour” (copyright Riccardo Magrini) va chiaramente a questo bravissimo corridore colombiano.
Vincenzo NIBALI. 7,5. In salita fa vedere la cosa migliore, la sua sgasata in faccia a Pantano e Alaphilippe, che il siciliano va a riprendere tutto solo non appena ha il via libera. Recupera ai due di testa 1’40”: fa un numero. Poi scollina sul Col de Joux Plane assieme a Pantano e Izaguirre, ma è lungo la discesa che i suoi sogni di vittoria rimangono tali. Non rischia, la scivolata di ieri si fa sentire sul corpo e nella mente. E poi c’è Rio, non era il caso di prendere il “volo” oggi.
Julian ALAPHILIPPE. 7. Fa il diavolo a quattro per provare a vincere una tappa. Ci prova con il consueto vigore e la consueta forza. In salita – e che salita – gli manca qualcosa. Ma di classe non difetta.
Nairo QUINTANA. 4. Il voto è per il suo Tour, per non averci mai provato. In più nel finale fa anche l’accelerazione per portare via 4” a Froome che si è lasciato sfilare per godersi il trionfo. Però, mica male. È sponsorizzato dalla Movistar, colosso della telefonia, ma il colombiano nemmeno un attacco telefonato ha mostrato. In compenso potrebbe proporsi come testimonial della Vinavil: lui sta sempre lì, non si stacca mai.
Chris FROOME. 8. Cosa gli puoi dire? È stato il più forte in tutto: in salita (sul Mont Ventoux i suoi diretti avversari prima della caduta li aveva staccati tutti), a cronometro, in discesa e contro vento. È il migliore anche in altre due discipline olimpiche: pugilato e corsa campestre. Avanti così può puntare all’oro nel pentathlon moderno.
Alejandro VALVERDE. 7. Dopo una primavera da protagonista e un terzo posto al Giro, si porta a casa anche il 6° posto di Aru. E a Rio sarà un bruttissimo cliente.
Joaquin RODRIGUEZ. 6,5. Chiude il suo Tour con un buonissimo 7° posto. Non incanta, ma lotta come sempre e come può. Applausi.
Roman KREUZIGER. 6,5. Ha il merito di aver acceso la corsa, di aver provato a fare qualcosa ed è premiato con un 10° posto finale.
Alberto RUI COSTA. 6. Non gli si può certamente dire che non ci abbia provato. Che non si sia buttato nella mischia. Esce da questo Tour con una condizione buona: occhio per Rio.
Fabio ARU. 6,5. Il voto è per il suo Tour. Se un giocatore non lo si vede solo nel momento in cui tira un calcio di rigore, un corridore non lo si può giudicare solo e soltanto per una tappa andata storta. Chiude al 13° posto? Sicuramente Fabio non è contento. Sicuramente sarà mortificato e domani avrà anche gli zebedei che gli girano a mille, ma era al suo primo Tour e il pedaggio, prima o poi, si paga. Questo è il suo punto di partenza, ma Fabio è un talento e conosce perfettamente come si fa ad arrivare al traguardo prima degli altri. E ci arriverà. Tempo al tempo.
Louis MEINTJES. 7. Un Tour buonissimo, senza momenti magici, ma nemmeno costellato da improvvisi cedimenti. Gli manca solo un pizzico di convinzione e cattiveria in più. Ora sa che può stare nella top ten (è 8°) di un grande Giro, può solo migliorare.
Daniel MARTIN. 5,5. Accusa un po’ troppo la terza settimana. Arriva davvero con le gambe in croce, ma ci arriva benino.
Bauke MOLLEMA. 5,5. Alla fine merita solo applausi, per il modo in cui ha accettato la sconfitta. Per il modo in cui ha proseguito fino alla fine, più di testa che di gambe, a provare a fare qualcosa. Non riesce ad entrare nel club dei migliori dieci: ma lui è lì appena sotto (11°) e va considerato alla pari degli altri.
Peter SAGAN. 10. Fenomenale, un campione del mondo da applausi: per quello che fa per se, per i compagni (oggi per Kreuziger) e la squadra. È come quei calciatori che fanno reparto da soli. Lui è bravo a fare da se' e anche per tre.
Cesare BENEDETTI. 6,5. Lo citiamo perché è tra i pochi italiani che si è messo in mostra, che ci ha provato. Certo, molti altri nostri connazionali avevano il delicato compito di supportare i loro capitani, ma il 29 enne trentino ha il grande merito di averci provato, fino all’ultimo, e oggi lo fa per primo: dà vita alla fuga con Chavanel, Edet, Vakoc e Kelderman.
Damiano CARUSO. 7,5. Si fa un mazzo così e alla fine chiude la sua fatica come il secondo degli italiani: 22° a 48’23”. Infaticabile.
Peccato che finisce il tour, non per la corsa che non è certo stata bella ma perchè mancheranno le risate serali nel leggere le pagelline.
Credo che se una persona non avesse visto le classifiche o le tappe ma solo i voti delle pagelline del nostro prof Stagi penserebbe:
Primo Classificato Aru facile, secondo Nibali..terzo Froome (solo perchè Tiralongo gli ha lasciato il podio)
165esimo e maglia nera della corsa (ripristinata per l'occasione) Nairo Quintana.
Pier, ti sei dimenticato il 10 a Vino! per l'impegno per avere un ciclismo sempre piu rinnovato!
Il popolo del web e la Rubrica di Stagi
23 luglio 2016 22:03Gaetano56
Sinceramente non so chi siano coloro che amano criticare o offendere per principio, nascondendosi di fatto dietro l\'anonimato. Trovo la Rubrica di Stagi sempre interessante, e ricca di spunti di riflessione. È godibile. Si può anche non essere d\'accordo ma il sarcasmo mi sembra inutile. Oggi ero sul Col des Aravis, e vedere Nibali in fuga che verificava il distacco mi ha emozionato. Non è bello apprezzare atleti, persone, che ci fanno provare emozioni?
Meglio Vincenzo che Fabio
23 luglio 2016 22:11ArdaTuran
L\'anno scorso un Nibali non troppo in forma arrivo comunque al quarto posto...
@prugna
23 luglio 2016 22:31Monti1970
Si Vino 10 e anche lode. Gli sembra che fare una squadra come l\'Astana sia semplice? I risultati sono dalla sua parte
23 luglio 2016 22:43ugo81
Prugna, oggi sei anche meglio di Stagi.
peccato per Tiralongo, che si meritava non il terzo, ma il secondo posto.
Se Quintana fosse italiano
24 luglio 2016 08:25Monti1970
Gli avrebbero dato 4? Vorrei ricordare a tutti che ha l\'età di Aru e ha fatto 3 Tour de FRANCE andando sempre sul podio, 2 volte secondo è una volta terzo ,ha vinto 2 volte la maglia bianca e una volta quella a pois, in più ha vinto un giro d\'Italia. Scusate se è poco, poi non è facile attaccare la Sky, è già un risultato rimanere sulla ruota di quella squadra
@Monti1970
24 luglio 2016 09:43ugo81
viceversa, se Aru non fosse italiano, i cantori si sarebbero trasformati in censori.
e non certo per la crisi di ieri, che può succedere, ma perchè Aru (il leader di una squadra molto forte, al suo servizio) non ha fatto alcuna prestazione di rilievo in tutto il Tour, tranne l'ottima ed inaspettata prestazione nella cronoscalata.
inoltre, ha messo la squadra alla frusta in più di un'occasione, senza alcun risultato. e ne ho letti in passato di articoli in cui altri capitani sono stati maltrattati e sbeffeggiati per questo.
quindi, se Aru doveva fare esperienza al Tour (come ripetevano incessantemente i cantori) poteva farlo da gregario, come tanti han fatto prima di lui (compresi Froome, Nibali, Indurain, etc.).
invece ha voluto farlo da leader, con una certa presunzione, ma il risultato è molto deludente.
Monti1970
24 luglio 2016 10:02Piccio
Bravo Monti, condivido in pieno.
Quindici giorni fa avevo scritto anch'io lo stesso commento: CAMPANILISMO del nostro giornalismo.
Aru meglio di Mollema e Quintana ?
24 luglio 2016 11:13trifase
Aru (13esimo)................... 6,5
Mollema (11esimo)............... 5,5
Quintama (3, stessa eta' di Aru) 4
Non fa una piega. Giustissimo.
IL TOUR NOIOSISSIMO
24 luglio 2016 19:06jaguar
Aru ha sbagliato tutta la preparazione ed inoltre non si può andare al Tour per la prima volta senza praticamente correre...anche al Delfinato che ci è andato a fare? ma ha un Direttore Sportivo? aveva contatti con l'ammiraglia? ma si può mettere la squadra a fare un ritmo infernale e poi quando tocca ad Aru si sfila?Queste sono solo alcune considerazioni...come mai all'arrivo c'erano con il gruppone anche trenta corridori questo mi fa nascere tanti dubbi anche perchè lì c'erano tanti mezzi corridori e come facevano a stare incollati al gruppo?
Ma al Tour di quest'anno i controlli li hanno fatti? poi Quintana ....si trova con un Giro vinto e sappiamo come ...certo ha fatto tre Tour ma sempre a ruota senza fare mai un attacco.....e si trova sempre sul podio ...ma che corridore è? mahhhhhhhh
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