
L'edizione
numero 16 della 3 Giorni Orobica
prenderà il via giovedì 14 luglio da San Paolo d'Argon, ma nella testa degli
organizzatori del Team
Ne parliamo con Patrizio Lussana,
direttore organizzativo della blasonata competizione nazionale riservata alla
categoria juniores.
“Il tutto è già partito
nella serata di presentazione della gara, nella cena seguente ho parlato con
alcuni imprenditori per gettare le basi della prossima edizione. In pratica non
finisce mai la 3Giorni Orobica, non puoi pensare ad arrivare a inizio dell'anno
e iniziare ad organizzare la corsa, non esiste. Ci lavori tutto l'anno: ci sono
tanti contatti, si parla con chi è già impegnato nella corsa e chi vuole
entrare. Per le tappe ci sono alcuni punti fermi come ad esempio San Paolo
d'Argon visto che col sindaco Stefano Cortinovis abbiamo un ottimo rapporto;
poi la LVF di patron Gianluigi Belotti ha sede a San Paolo d'Argon quindi c'è
un certo feeling con questo paese e di sicuro rimarrà sede di tappa per il
prossimo anno. Il resto è tutto da costruire, ma già a settembre saremo attivi,
io normalmente preferisco arrivare prima della fine dell'anno con definite le
tappe e i vari sponsor delle maglie”.
Avevi già annunciato tempo fa che per il 2017 avete
intenzione di ritornare alla 3Giorni Orobica a carattere internazionale. Come
stanno le cose?
“Abbiamo già studiato due
o tre date per il 2017. Nella nostra data classica a luglio c'è già una corsa
in Austria internazionale poi c'è il Trofeo Fiaschi in Toscana che ricade ai
primi di luglio; noi potremmo fare la 3Giorni Orobica tra il 20 giugno e i
primi di luglio, quindi ci sposteremo in avanti di una quindicina di giorni
proprio per renderla internazionale. Una volta che l'Uci ci dà l'autorizzazione
e ci dà la data esatta, poi tutto parte in automatico. Da lì partono le
richieste per le iscrizioni: pensiamo a 12 squadre nazionali, 5 o 6 team di una
certa importanza a invito, poi ci saranno le rappresentative regionali.
Coinvolgiamo tutti ma in modo diverso: vogliamo evitare il discorso delle 60/65
richieste che abbiamo tutti gli anni e che gioco forza poi qualcuno resta male
visto che non possiamo far partire tutti. Poi cambia tutto chiaramente anche a
livello di prestigio: l'idea c'è, vediamo se è possibile portarla avanti”.
Valerio Zeccato
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