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Come è andata in Spagna al fianco del tuo idolo Boonen?
«È stata una bella esperienza, trovarsi con gente che fino al giorno prima vedevi in tv è stata una vera emozione. Ho imparato tanto, da un po' di lingua inglese a come migliorare i miei allenamenti. Tom e tutti gli altri sono persone normalissime, alla mano, è stato bello chiedergli qualche consiglio e allenarci fianco a fianco. Non so ora quali saranno i programmi del team ma ogni tanto sento Matxìn, il loro scout, e più avanti andrò al Bakala Center di Gand per effettuare un test. Spero di tornare in Spagna con la squadra l'anno prossimo da loro corridore a tutti gli effetti, sarebbe un sogno».
Da questa corsa cosa ti aspetti?
«Il San Luis è la prima gara tra i professionisti a cui partecipo, comunque vada conserverò i numeri dorsali per ricordo. Sono a disposizione della squadra, di Viviani per le volate e per dare una mano a Ravasi, che è il nostro uomo di classifica. Anche lui è giovane e alle prime esperienze, ma è il più forte di noi in salita. L'unica corsa a tappe che ho mai disputato in vita a mia è il Giro delle Pesche Nettarine di Romagna che dura solo tre giorni, ritrovarmi qui tra così tanti campioni è un bel salto (sorride, ndr). Di solito più corro più vado bene quindi sono ottimista, è un'occasione preziosa per testarmi».
Cosa hai messo nel mirino per il 2016?
«Mi sono prefissato due obiettivi: firmare un contratto con una squadra professionistica, possibilmente world tour, per farlo dovrò vincere fin da inizio stagione ed essere protagonista tutto l'anno, e mettermi in nostra al campionato del mondo in Qatar. Essendo adatto ai velocisti voglio farmi trovare pronto e competitivo per ottenere la convocazione e fare del mio meglio per cercare di vincere la maglia iridata».
da San Luis, Giulia De Maio
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