Guidati dal CT Cassani, che li ha voluti per la ricognizione, con al fianco Paolo Slongo allenatore dell’Astana, gli azzurri hanno pedalato lungo i due circuiti che caratterizzano la prova: quello di Grumari (24,8 km) e Vista Chinesa. Nel primo circuito c’è il tratto di pavè che può essere stressante nella prova olimpica visto che sarà ripetuto tre volte. Poi si scende e ci sono circa 30 km di lungomare prima di entrare nel secondo circuito dove si trova la salita impegnativa, lunga 8,9 km con pendenze medie che arrivano al 13% (foto tratta dalla pagina twitter di Cassani e scattata da Malori).
La spedizione azzurra ha visionato gran parte del tracciato per un totale di 100 km di allenamento. “E’ un percorso duro. Nella prima parte c’è il tratto di pavè sconnesso e nella seconda parte la salita molto impegnativa lo rende veramente duro. Oggi torneremo a visionarlo in particolare la seconda parte” – dice Vincenzo Nibali.
Stessa impressione anche per Fabio Aru, che come Nibali, appena arrivato in Brasile non ha perso tempo ed è salito in sella: “Il percorso? Duro! Molto di più di quanto mi aspettassi. È stata utile questa ricognizione. Ed oggi ne faremo una seconda più approfondita” – conclude l’azzurro.
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