BRUNO REVERBERI. «I SONNIFERI? E PARLARE DELLE CAUSE...»

PROFESSIONISTI | 12/01/2016 | 07:42
Lo chiamano «zio», ma per tanti corridori è come un padre. Bruno Reverberi, che il prossimo 5 febbraio festeggerà il traguardo delle 70 primavere portate con leggerezza e una invidiabile vitalità, è senza ombra di dubbio il decano dei team-manager. Quest’anno festeggerà la bellezza di 35 anni di attività ininterrotta nel ciclismo, visto e considerato che la prima squadra è datata 1982 (Termolan Galli).

Non ha mai dormito sugli allori, ma in questo caso ha scelto di dire la sua in difesa dei corridori sulla presunta emergenza sonniferi.
«Probabilmente Massimo Besnati, che sulla Gazzetta ha parlato di pericolo sonniferi ha ragione, ma non penso che sia un’emergenza. Nella mia squadra, ad esempio, non ho ragazzi che hanno problemi di sonno. Ne ho avuto uno qualche anno fa, ma era una cosa molto limitata. Però, in ogni caso, capisco perfettamente che è giusto vigilare, comprendere e prevenire. Guai sottovalutare questo tipo si situazione. Però c’è un però…».

Dica.
«Il ciclismo e le sue corse sono radicalmente cambiati. Anche le strade, con tutte queste rotonde hanno reso tutto più maledettamente difficile».

Scusi, ma cosa c’entrano le rotonde?
«C'entrano, eccome che c’entrano. Negli anni Novanta, le corse partivano molto prima, non c’erano esigenze di tivù così forti e vincolanti. Una tappa del Giro finiva alle 14.30, i trasferimenti erano ridotti all’osso, le strade molto più semplici da affrontare. Oggi i corridori sono nettamente più stressati, per mille e più ragioni. In corsa è un continuo frinire di freni per restringimenti e rotonde: è tutto un frena e rilancia. Per non parlare del numero dei corridori, dell’agonismo che è nettamente superiore. Non dico migliore, ma superiore. Le corse finiscono molto più tardi, mai prima delle 17, e gli atleti hanno molto meno tempo per recuperare. Al Giro, fino a qualche tempo fa,  la “battaglia”  vera a propria iniziava solo quando si alzava l’elicottero della Tv di Stato: ora pronti via è subito bagarre. E poi vogliamo parlare della mondializzazione?...».

Sì, perché, cosa c’entra la mondializzazione?
«C’entra eccome che c’entra. Fino a metà degli Anni Novanta, diciamo anche Duemila, il ciclismo era europeo, noi italiani correvamo prevalentemente in Italia. Per noi, ma non per tutti, c’erano la Campagna del Nord e poi il Tour. Oggi siamo più nei terminal degli aeroporti che a casa. I ragazzi, che hanno tra l’altro meno recupero di alcuni corridori di un tempo che erano davvero la crema della crema, devono costantemente combattere con il fuso orario. Credetemi, è giusto che si parli dell’uso o dell’abuso dei sonniferi, ma va detto anche quali possono essere le cause di questa emergenza se di emergenza si tratta. Io capisco tutti, ma è giusto che si capiscano anche i corridori».

a cura della redazione di tuttobiciweb.it
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COMMENTI
12 gennaio 2016 09:08 Melampo
Solo chi ha una così grande esperienza può essere così sintetico ed efficace per far capire qual'è un problema, e la possibile soluzione allo stesso.

Quando oggi sento parlare questi trentenni che ti guardano dall'alto in basso, così esperti in tutto, ma che ancora non hanno fatto niente, e così pieni di soluzioni, mi vengono i brividi al solo pensiero di fargli fare qualsiasi cosa.

E' proprio vero, il mondo si è ribaltato, ma se ne vedono ampiamente gli effetti.

Grazie Bruno.

Analisi corretta.......
12 gennaio 2016 10:02 passion
....... un'analisi lucida di una persona che dall'alto della sua esperienza vive il ciclismo con grande passione. Credo che in tema di stress per i corridori ci siano anche altri aspetti da considerare, ma quelli illustrati da Reverberi sono molto, molto relazionabili allo stato attuale delle cose.

uso e abuso di sonniferi
12 gennaio 2016 11:08 lattughina
Analisi sintetica ed essenziale quella di Bruno Reverberi. Come non essere daccordo?

Sig. Reverberi,
12 gennaio 2016 11:59 Fra74
per carità, rispetto per i suoi 70 anni di vita, per i suoi 35 anni nel mondo del professionismo, per le sue "osservazioni" logiche, ma cortesemente, l'analisi medica lasciamola agli esperti: poche "osservazioni" da parte mia, ma gliele rigiro, ossia, per alcuni "sonniferi" occorre la prescrizione medica, pertanto, alla base della loro assunzione vi deve essere, almeno, un consulto con il proprio medico di base e nel caso di specie, con il medico della squadra professionistica ove si gareggia.
Inoltre, i "sonniferi" hanno anche ulteriori effetti collaterali, che non sto qui ad elencare, ma che sicuramente un valido medico ci può illustrare, ed infine, esistono anche altri rimedi cosìddetti naturali, valeriana-tisana, tiglio, etc...
Con estrema sincerità e serietà.
Francesco Conti-Jesi (AN).

Un altra voce che sbugiarda Besnati...
12 gennaio 2016 12:05 runner
Ma guarda: un'altra voce autorevole che sbugiarda il caso sonniferi (fatto scoppiare "ad arte" da Besnati e complici) per salvare le terga di Paolini.
Come volevasi dimostrare, gli addetti ai lavori come Reverberi, dicono le cose come stanno.
Il resto sono invenzioni per creduloni.

@Fra74
12 gennaio 2016 13:27 passion
Non mi sembrare di leggere nell'articolo alcuna analisi medica da parte di Reverberi, credo abbia illustrato soltanto alcune di quelle che possono essere oggi le cause di ulteriore stress, centrando sinteticamente quegli aspetti frenetici che condizionano, oggi più che in passato, la professione del corridore.

Effettivamente,
12 gennaio 2016 15:57 Fra74
Passion, non scrivo di una analisi medica effettuata da parte del Sig. REVERBERI, ma lo stesso, leggasi articolo, ritiene che lo stress a cui sono sottoposti i vari ciclisti portino a certe conseguenze: ora, per carità il fuso-orario, va bene le strade dissestate, la frenesia della corsa, ma allora, un OPERAIO METAL-MECCANICO (senza offesa) cosa dovrebbe prendere la sera quando torna a casa dopo il lavoro, i problemi familiari, etc...etc..?!? Il mio è un esempio BANALE, vorrei solo puntualizzare al Sig. REVERBERI che è meglio lasciare ad altri soggetti più qualificati l'analisi della somministrazione dei sonniferi. Tutto qui. Sempre con rispetto nei confronti di una persona più grande ma che dovrebbe darci altre INDICAZIONI-OSSERVAZIONI, a mio parere.
Francesco Conti-Jesi (AN).

Sono pienamente daccordo con...........
12 gennaio 2016 17:51 9colli
Il Sig. Reverberi, il quale ha esperienza da vendere a Chilogrammi, ed infatti non fà altro che mettere in luce quali possano essere le cause dello stress che porta alla difficoltà di prendere sonno !! Gli esempi con gli operai non stanno ne in cielo ne in terra, al rientro da una pesante giornata di lavoro, dopo una buona cena e un paio di gotti di vino, se ancora no gli viene sonno, una sana sco....ta e vedrete che dorme.................cose che i corridori non possano fare.

concordo......
12 gennaio 2016 18:08 passion
...... anche io, (come credo anche Reverberi), che in questi casi bisogna evitare assolutamente l'utilizzo di farmaci e mai mi sognerei di consigliarli ad altri (come credo anche Reverberi). Il punto che volevo evidenziare sono le possibili cause (e sottolineo possibili e non certe) sostenendo che per alcune di esse, si potrebbe fare qualcosa. Il discorso a riguardo diventerebbe molto lungo ma sappiamo tutti la considerazione che viene oggi riservata ai corridori, anche e forse soprattutto dagli addetti ai lavori o presunti tali.

9colli
12 gennaio 2016 18:34 Fra74
Vede Sig. 9colli, la PASSIONE è un conto, la OBIETTIVITA' è tutta altra cosa, a mio modesto ed umile parere: l'argomento SONNIFERI è delicato e spiacevole, per certi versi, vedi quanto accaduto al Sig. Luca Paolini ed alla discussione scaturita tra i vari medici sportivi.
Condivido, invece, l'analisi effettuata da Passion, ok.
Punto. Stop.
Francesco Conti-Jesi (AN).

signor Francesco
12 gennaio 2016 18:58 blardone
Noto che lei gode sempre nelle disgrazie altrui .io penso che lei sa bene come funziona il sistema ma deve sempre esagerare nel commento . Deve sempre punzecchiare se no non e contento . Non sta a noi giudicare ma ti posso dire che ho conosciuto tanti lavoratori in Fabrica e svariati camionisti che ............ Il signor bruno ha detto solo la verità e non sta lui a giudicare ed e per questo che in questi anni e diventato un grande

Sig. Blardone,
12 gennaio 2016 19:13 Fra74
ma il punto non è la grandezza del Sig. REVERBERI quale UOMO CONOSCITORE DEL CICLISMO e del MONDO-AMBIENTE ad esso collegato: il punto è la questione sonniferi, l'uso e l'eventuale abuso. Il Sig. REVERBERI ha fatto delle considerazioni che non mi oso, nemmeno mi sfiora il pensiero, nel "giudicare", io scrivo in modo "pungente" (concordo con Lei), ma pur sempre EQUILIBRATO quando affronto un certo argomento.
Tutto qui. Punto. Stop.
Francesco Conti-Jesi (AN).

Non capisco la discussione
13 gennaio 2016 08:15 mdesanctis
Reverberi fa un'analisi delle cause dell'eventuale utilizzo di sonniferi (che rappresentano l'effetto).
Se si interviene sulle cause si modifica l'effetto? Reverberi non si permette di dare una risposta. Invece i soliti sapientoni del blog, sì!
Beati voi che avete la scienza infusa su qualsiasi argomento.
Io concordo sulle cause. Soprattutto sul jet-lag che è faticoso per una persona normale e immagino quanto possa essere devastante per un atleta.
mdesanctis

mahhh
13 gennaio 2016 08:47 maicol
Credo si che possa avere ragione Reverberi però si parla di stress di percorsi e di numero di atleti nelle gare... però negli ultimi anni l insonnia l hanno portata soprattutto le nuove tecnologie ossia smartphone, tablet e computer che grazie ai social network fanno sì che soprattutto gli atleti passino ore collegati quando nn sono in bici.. e credetemi che succede dai giovani sino agli adulti...

Discussione utilissima (e comprensibilissima)
14 gennaio 2016 18:28 Bartoli64
Condivido pienissimamente il pensiero e le valutazioni espresse da Bruno Reverberi che, ancora un volta, si conferma persona molto esperta (oltre che molto attenta) di TUTTO l’ambiente ciclistico.

L’unica cosa di cui Reverberi non ha parlato (forse perché se ne è dimenticato) è l’invadenza che le nuove tecnologie hanno sui giovani, corridori compresi dunque, per effetto di tablet e smartphone ecc. e benissimo ha fatto maicol a ricordarlo!

Tra l’altro, già in anni passati, ricordo di solenni incazz@ture da parte di Ferretti (e parliamo ancora degli anni ’90) sull’abuso che facevano i propri corridori dei telefoni cellulari; figuriamoci dunque oggi con telefoni che fanno 1.000 cose diverse e che quindi di tempo al riposo ne sottraggono molto di più!

Non capisco poi il post di mdesanctis che se la prende che gli altri blogger (svariati dei quali hanno pure hanno espresso commenti pertinenti).

Caro mdesanctis, se Reverberi non si è “permesso” come scrivi tu di fare valutazioni risolutive sulle “cause” (mondializzazione del ciclismo, rotonde, elevato numero di partecipanti, ecc.) sarà forse perché sono cause ormai praticamente immodificabili?

Ecco dunque che l’intervento del popolare “Zio” del ciclismo italiano è più una rassegnata analisi (invero molto difficile da confutare), che non una coraggiosa denuncia (ma che nessuno all’UCI prenderebbe in considerazione).

E’ così difficile da capire??

Bartoli64

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