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Come stai?
«Sono stato lontano dalle corse per due mesi, ma mi sento bene. Dopo la Parigi-Roubaix non ho più corso fino al Delfinato, una corsa dura da cui però sono uscito in crescendo. Mi sono allenato bene perché ero d’accordo con Cassani di farmi trovare pronto per quest’occasione, io per andare forte sono uno che ha bisogno di correre tanto ma le sensazioni di questi ultimi giorni sono buone e il gruppo è affiatato».
Cosa ci possiamo aspettare da questo Europeo?
«Abbiamo due uomini veloci e in forma come Viviani e Nizzolo che possono far bene, ma molto dipenderà da come si metterà la corsa. Ho sentito Marco Aurelio Fontana che sabato scorso ha difeso i colori dell’Italia nella gara di cross country e mi ha detto che nella zona in cui si svolge la corsa soffia sempre tanto vento, ci aspettano 215 km che saranno difficili da gestire, soprattuto perché le squadre sono composte da solo 6 atleti. La nostra è una bella selezione, ben fatta, pronta a tutto. Oltre ai due velocisti, ci sono io che se entro in una fuga posso essere pericoloso per gli avversari e tre uomini a cui il vento in faccia non fa assolutamente paura, Vanotti, Cataldo e Boaro sono l’affidabilità fatta a persona».
In questi giorni come vi state allenando?
«Con Marco Velo ieri abbiamo svolto lavori specifici, ognuno il suo, in base alla preparazione fatta fin qui. Io e Viviani ci siamo concentrati sulle partenze da fermo, Nizzolo ha lavorato più in salita, Vanotti ha fatto scarico perché avendo portato a termine il Delfinato ha da recuperare un attimo le forze. Abbiamo preso un po’ d’acqua, ma siamo riusciti a fare tutto quello che ci eravamo prefissati. Oggi svolgeremo l’ultima distanza prima della corsa e una volta là ci aspettano le ultime uscite di rifinitura».
Come rivali chi dobbiamo temere?
«Il Belgio penso sia la nazionale più forte. Boonen arriva a Baku davvero in forma, ha corso con intelligenza il Giro, poi in Belgio e nei giorni scorsi ha vinto la Rund Um Koln in Germania. Non ho capito se corre Greg Van Avermaet, nel caso sarà un cliente ancora più temibile. La nostra tattica? La deciderà Davide, nel parleremo in Azerbagian. Io sono a disposizione per svolgere qualsiasi ruolo mi verrà affidato, sapete quanto tengo alla maglia azzurra».
Poi ti vedremo al Tour de France…
«Non ho ricevuto ancora la convocazione ufficiale dalla squadra, ma spero proprio di essere al via della Grande Boucle. Non avendo partecipato al Giro d’Italia ho proprio voglia di correre, se non sarà in Francia sarà in Cina o dove vorrà mandarmi il team. Prima di sicuro disputerò il Campionato Italiano. Come detto per me l’importante è correre, se poi ho la possibilità di gareggiare sui palcoscenici più importanti ancora meglio».
Giulia De Maio