I VOTI DI STAGI. BOEM E GIURIA DA 10, I TEAM A SCUOLA

GIRO D'ITALIA | 19/05/2015 | 20:59
di Pier Augusto Stagi

Nicola BOEM. 10. Va all’attacco come gli avevano chiesto Bruno e Roberto Reverberi. Lo fa con attenzione e abnegazione. La fuga di oggi era un viaggio all’inferno senza ritorno, i cinque ragazzi hanno avuto il merito di provarci lo stesso, come degli autentici eroi moderni. Lui ha la forza, il coraggio e la determinazione per crederci fino alla fine. Fin quando ce n’é.

GIURIA. 10. Dice bene Mauro Vegni: «Le regole ci sono e valgono per tutti, il Giro le fa rispettare». La Giuria ha il grande merito di non guardare in faccia a nessuno e di applicare semplicemente il regolamento sul caso Porte. È molto doloroso. Ma il problema non è la Giuria cattiva: il problema  è di chi non conosce i regolamenti.

Alessandro MALAGUTI. 7. Caldo, tanto caldo. Il primo di stagione, il primo di questo Giro d’Italia. Forse era il caso di starsene in gruppo, ha scelto di lasciarsi rosolare sulle strade di casa. Poi, nel finale, non è lucidissimo. Ma non si può chiedergli tutto.

Matteo BUSATO. 8. Serge Parsani gli chiede un sacrificio, e lui si immola per la causa.

Oscar GATTO. 8. Livido nell’animo, incerottato sul corpo, il veneto dell’Androni Giocattoli getta il cuore oltre l’ostacolo per vedere l’effetto che fa. Questa mattina era avvilito per il suo stato di forma, per le gambe che non girano, per la caduta di Castiglione della Pescaia, per il 4 che ieri gli ho rifilato senza pietà. Lui ne ha preso atto, e poi ha preso il largo, non da me, ma dal gruppo. Fora due volte: gatto nero. Di rabbia.

Alan MARANGONI. 9. Un voto in più per il suo club, per i «Passatori», per le loro tigelle e gli affettati, le braciole e i tortellini, il tutto innaffiato da Sangiovese. Un voto in più per il suo modo di intendere il ciclismo, con rigore e leggerezza. Impegno e ironia. Mauro Battaglini, il suo manager, era già pronto a chiedere ai Garmin il rinnovo: glielo chieda lo stesso.
 
Matteo PELUCCHI. 7. Caviglia sinistra malconcia. Credeva di aver superato brillantemente la caduta di Castiglione della Pescaia, poi ieri la ferita si è infettata. Dolore, gonfiore, questa mattina Matteo non aveva il volto di chi pensa alla volata per arrivare primo, ma di chi punta al risultato minimo: arrivare. Non arriva. Che rogna.

Giacomo NIZZOLO. 5. Il voto che do a lui vale per tutti i velocisti che si fanno portare via da sotto il naso una grande occasione. E’ una tappa per velocisti, sono i più lenti a capire che la fuga dei cinque può arrivare.

Richie PORTE. 4. Oggi vive una delle giornate più nere della sua carriera. Rogna vera, autentica. Ma anche lui ci mette del suo. Intanto non si tiene vicino un uomo di fiducia, pronto a passargli la bici. Resta là da solo, a fare il camaleonte e a forza di farlo nessuno lo vede. Ma quello che più impressiona è la difficoltà che ha nel tenere le ruote dei compagni di squadra: deve stringere i denti per non perderle. Non è un bel segno.

Giuseppe FIGINI. 9. Gioco a carte scoperte, come sono solito fare: parlo di un amico. Di un grande e anche grosso amico. Un gigante di bontà, disponibilità e competenza. È uno dei preziosi collaboratori che possono mettere in mostra fieri e orgogliosi tuttoBICI e tuttobiciweb: Giuseppe Figini. È grazie a lui e alla sua preziosissima guida rosa, il  “road book” della corsa, che i televisivi e non solo loro possono passare per delle vere cime in tutte le materie. È un condensato di sapere, un vero e proprio “bigino” di arte, storia e letteratura, il tutto unito a informazioni geografiche assolutamente indispensabili per poter raccontare qualcosa di bello e di buono del nostro Belpaese. Una guida che nemmeno il Ministero del Turismo sarebbe in grado di fare, ma che Figini fa su “imput” di Mauro Vegni e del suo staff. Per questo il nove va anche a loro.
P.S. Perché non gli do 10? Meglio di no, poi mi si gonfia troppo.

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COMMENTI
Curioso
20 maggio 2015 08:36 piuomeno
E' quantomeno curioso notare come, ogni qualvolta si scrive di Marangoni, non si possa fare a meno di elogiare il suo generoso e colorito Fans club.
Mi verrebbe quasi da dire che sia questo il motivo di apprezzamento di un'atleta che mai (o quasi) si sia fatto apprezzare per gesta particolari in gara. Però, è vero, gli addetti ai lavori lo descrivono come un "pezzo unico", il gregario che ogni capitano vorrebbe in squadra. L'arrivo di Forlì è stata una ghiotta occasione, unica se vogliamo. In fuga con 4 compagni, nessuno velocissimo, tranne Gatto malconcio ed eliminato dalla sfortuna ed un buco ai 1400 finali che, un passista come lui, avrebbe dovuto capitalizzare al meglio. Invece niente, il rettilineo d'arrivo pareva essere in salita ed e stato rimontato. Evviva Marangoni, ed il simpatico stuolo di appassionati sostenitori con cucine da campo.
Maurizio

complimenti
20 maggio 2015 13:46 pickett
Quest'anno,ad onorare della loro presenza il nostro sempre + derelitto giretto,sono venuti 3 (TRE!)corridori stranieri di buon livello(parlo di classifica generale,dei velocisti,diciamolo chiaro,non frega un fico secco a nessuno)Ebbene,da 10 giorni Porte viene attaccato,insolentito,schernito,e oggi è stato derubato dalla giuria.Scommettiamo che il prossimo anno la Sky manderà una formazione come la Trek,la Lotto NL,etc.?Abbiamo quello che ci meritiamo.P.S. E quando Bombini,salendo verso Les Arcs,passò la borraccia a Indurain? Non mi risulta sia stato penalizzato.

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