IRLANDA. Reda espulso per traino. Il Team Idea va per vie legali

CONTINENTAL | 19/05/2015 | 09:53
Francesco Reda è stato espulso dalla An Post Ras, corsa a tappe irlandese della quale era leader dopo il successo ottenuto nella tappa inaugurale: l'accusa è quella di essersi fatto trainare dall'ammiraglia della sua squadra dopo una foratura.
Reda ha forato a venti chilometri dal traguardo e si sarebbe attaccato al finestrino dell'ammiraglia per rientrare più velocemente sul gruppo. «Lo abbiamo avvertito che stava facendo qualcosa di irregolare - ha spiegato il giudice in moto che ha proposto la sua esclusione dalla corsa - ma non ha interrotto il suo comportamento. Non ci è restato che espellerlo».
La reazione di Reda e del suo diesse Alberto Elli è stata durissima. Su twitter il corridore ha scritto: «La puzza di merda delle pecore irlandesi coinvolge la giuria dell'UCI, il Giro d'Irlanda e gli organizzatori». Un messaggio scurrile che è stato poi eliminato. Elli ha minacciato di ritirare la squadra spiegando che Reda ha commesso un'infrazione per 100 metri, per cui la sanzione è eccessiva. «Prima della salita di Aherlow - ha scritto il Team in tempo reale sulla sua pagina Facebook - Francesco Reda ha subito una foratura come altri dei nostri. Davide Viganò ha passato la ruota ma nella fretta è stata probabilmente montata male. La ruota si è poi bloccata proprio sulla salita e da lì è nata l'interpretazione della giuria. Sia Reda che Viganò sono poi rientrati, piazzandosi rispettivamente sesto e terzo. La squalifica è stata comunicata a Reda irritualmente solo dopo il traguardo. Siamo dispiaciuti anche per alcuni messaggi davvero gratuiti e fuori luogo che compaiono sui social, postati da pseudo-sportivi».
Il Team Idea mostra la sua incredulità e in un comunicato scrive: «Ricorso respinto con dichiarazioni via stampa da parte del direttore di corsa, giuria, ed organizzazione alquanto imbarazzanti, contraddittorie e di pessimo gusto nei confronti del nostro atleta, del nostro direttore sportivo e nei confronti quindi della società. Oggi agiremo legalmente contro i responsabili di queste dichiarazioni, stiamo valutando se ritirare il team da questa competizione. Siamo allibiti da questa vicenda e siamo senza parole; da questo momento saranno i nostri legali a scrivere, faremo di tutto per salvaguardare la nostra immagine unitamente a quella dei nostri sponsor. Tutta questa vicenda ha dei risvolti surreali ed è bene che nelle opportune sedi giudiziarie debbano essere chiarite per il bene e per la passione che tutti noi nutriamo nei confronti di questo sport. Chi ha sbagliato di sicuro dovrà pagare e non ci daremo pace sino a quando questo non avverrà. Non ci fermeremo di fronte a questa ingiustizia che sa di intimidazione. Seppur delusi e disgustati, la nostra stagione al momento prosegue».

Per la cronaca la seconda tappa ha visto il successo di Aaron Gate (An Post-Chain Reaction) mentre Lukas Postlberger (Tirol Cycling Team) è è il nuovo leader della corsa.
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