GIRO D'ITALIA | 19/05/2015 | 07:21 Il Giro riparte con quella che, sulla carta, potrebbe essere classificata come tappa di trasferimento, Se non fosse che finora i corridori hanno trasformato anche le più semplici delle prime nove tappe in autentiche maratone di scatti, attacgi, schermaglie, stilettate. Non a caso per ben cinque volte su su otto (la nona tappa era una cronosquadre) è andata in porto la fuga, contravvenendo in maniera clamorosa a quello che negli ultimi anni è stato il copione proposto dai grandi giri. I big più attesi sono racchiusi in una manciata di secondi, ci sono corridori inattesi ai più alti della generale, ci sono velocisti che hanno voglia di sfruttare la ghiotta occasione e attaccanti che proveranno a far saltare il banco. Signori in carrozza, la giostra riparte.
Il Giro d’Italia numero 98, dopo la prima giornata di riposo con il trasferimento dalla Campania alle Marche, inizia da Civitanova Marche, in provincia di Macerata, la sua risalita dello stivale con il traguardo posto a Forlì, nell’Emilia Romagna. Sono duecento chilometri piatti piatti con il GPM di 4^ cat. di Monte Bartolo, alla “stratosferica” quota di ben 169 metri, poco dopo Pesaro, a metà percorso, a Gabicce Monte, un pretesto agonistico per la classifica della maglia azzurra Mediolanum del miglior scalatore. E’ a Civitanova Marche, bella cittadina che abbina armonicamente attività turistiche e industriali, caratterizzata da uno stretto “feeling” con il ciclismo che parte da lontano, sempre ravvivato con varie iniziative, che si abbassa la bandierina dello start. E via lungo la statale Adriatica che costeggia l’omonimo mare. S’incontrano Porto Recanati, si vede l’imponente basilica di Loreto, Osimo Stazione e il capoluogo regionale di Ancona con le sue pregevoli prerogative architettoniche, monumentali e paesaggistiche nella zona del promontorio del Conero. E’ sempre il mare Adriatico, con le sue notissime spiagge, che accompagna l’itinerario della tappa che prevede il passaggio da Falconara Marittima, Senigallia, Fano e Pesaro, notevole centro con molteplici attrattive di vario tipo. Si lascia la regione Marche e si entra in Emilia Romagna, in continuità di paesaggio che caratterizza la riviera romagnola, per Cattolica, Misano Adriatico, Riccione e Rimini, la “capitale” del turismo (ma non solo) di questa costa. Si lascia il mare e, sempre in pianura, la corsa incontra Santarcangelo di Romagna, Savignano al Rubicone, l’importante città di Cesena, capoluogo della provincia con Forlì e quindi, dopo Forlimpopoli, approdare al traguardo. Siamo nel cuore della Romagna, terra di ciclisti convinti sia nello sport con nomi di grande prestigio, sia nella vita quotidiana, e di “motori”. Forlì propone, nella sua vasta “rosa” di protagonisti delle due ruote di varie epoche, il nome di un grande come Ercole Baldini, straordinario passista, che può vantare un eccellente palmarès di specifico valore, sia fra i dilettanti, sia fra i professionisti. E’ una di quelle tappe che non dovrebbero sfuggire alla soluzione finale, sportiva, di volatona generale, a ranghi compatti. Salvo che…..
Giuseppe Figini
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