SKY. Roche: sono qui per aiutare Froome

PROFESSIONISTI | 15/01/2015 | 18:44
Il neoacquisto del Team Sky Nicolas Roche ha parlato in esclusiva a Sky Sport24 HD degli obiettivi della squadra britannica per la stagione 2015 e della scelta di Bradley Wiggins di lasciare il Team Sky, ad aprile, al termine della Parigi-Roubaix. Sull’addio di “Wiggo”, insieme a Roche, sono intervenuti anche i compagni di squadra Chris Froome, Elia Viviani e Benjamin Swift, oltre al Team Principal Sir Dave Brailsford.
Nicholas Roche spiega: «Sono cresciuto tanto in questi ultimi 3-4 anni ed era arrivato il momento in cui volevo vivere un’esperienza all’interno del Team Sky. Il mio ruolo sarà chiaramente quello di aiutare Chris Froome al Tour de France e nelle gare importanti in cui lui ci sarà, però dovrò trovare delle opportunità anche nelle gare in cui lui non c’è. Punterò alla Classica di San Sebastián, che si disputa subito dopo il Tour, una gara che mi piace tanto e in cui mi piacerebbe fare bene. Ho parlato con il team e so che avrò le mie possibilità in questa gara. Stiamo ancora valutando se esserci oppure no alla Liegi-Bastogne-Liegi perché parteciperò già al Tour de Romandie, però di sicuro sarò alla Flèche Wallonne. La lotta al doping? Quando leggi certe cose sulla stampa, è difficile dire che il ciclismo è pulito al 100%, di sicuro lo è molto di più di qualche anno fa e stiamo andando nella direzione giusta. Purtroppo c’è sempre qualche cretino che sbaglia, fa parte un po’ della mentalità umana, c’è sempre qualcuno che vuole passare dalla strada più corta. Gli avversari di Froome? Sicuramente Contador, ci sarà Quintana che è fortissimo in salita, lui è un corridore che si esalta in montagna anche se penso che per vincere un Tour ci sia bisogno di qualcosa in più, come è stato per Nibali sul pavé o Froome al Mont Ventoux o Contador in altre occasioni».

Sull'addio di Wiggins al team dopo la Roubaix, queste le reazioni.
Nicholas Roche:
«La sua scelta è di puntare su altri progetti dopo la Parigi-Roubaix, dico perché no? Il Tour l’ha già vinto, vincerne un altro non cambierebbe niente. Provare a vincere la Parigi-Roubaix sarebbe grandissimo. Nel ciclismo moderno, avere un corridore capace di vincere un Tour e una classica sul pavé, con un record di medaglie olimpiche, sarebbe fantastico».
 
Elia Viviani. «Credo che a Wiggins non si possa contestare niente, nel senso che gli ultimi obiettivi che aveva cerchiato di rosso li ha raggiunti. Credo che abbia le sue ragioni e che, comunque vada la Parigi-Roubaix, abbia scelto di preparare  nel migliore dei modi il prossimo appuntamento, le Olimpiadi di Rio. Penso non si possa recriminare niente a Wiggins e che sappia benissimo cosa sta facendo. Va sicuramente stimato per la dedizione con cui prepara gli appuntamenti e perché poi li raggiunge sempre».
 
Ben Swift: «Wiggins con la Parigi-Roubaix si è fissato un altro grande obiettivo per la sua carriera e lui questi obiettivi li ha sempre centrati. Un altro importante obiettivo sarà l’oro olimpico in pista a Rio 2016 e la Roubaix è il modo migliore per prepararlo».
 
Chris Froome: «Wiggins ha scelto di continuare la sua carriera in pista, io invece rimango sempre sulla strada, ma mi auguro che tutto vada bene per lui. Non abbiamo “bad feelings”, lui ha la sua carriera e io ho la mia».
 
Dave Brailsford: «Non sono d’accordo con chi dice che il Team Sky non sappia gestire i grandi nomi, la realtà è che semmai è vero il contrario. Bradley Wiggins è stato il primo britannico a vincere il Tour de France, Chris Froome lo ha vinto l’anno dopo. Wiggins ha vinto il Mondiale a cronometro nel 2014 e ora vogliamo concentrarci per puntare a vincere anche le classiche».
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