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«Innanzitutto ci tengo a precisare che ho già avuto modo di chiarire con le autorità sportive i miei comportamenti, peraltro assolutamente trasparenti. Per quanto riguarda l’inchiesta che è in corso presso la Procura della Repubblica di Padova, sono stupito e indignato per quella che allo stato appare come una vera e propria violazione del segreto istruttorio. Comunque, ci tengo a escludere che le frasi, le parole e soprattutto il senso di quanto contenuto negli articoli corrisponda alla realtà dei fatti.
A riguardo dei valori ematici descritti nell’articolo come “oscillanti” per la presunta assunzione di sostanze dopanti, mi preme far notare, sempre che tali variazioni ci siano effettivamente state, che esse devono comunque considerarsi del tutto fisiologiche. Anche perché, tra l’altro, se così non fosse stato, essendo ogni mio valore riportato nel passaporto biologico e sottoposto al giudizio degli esperti dell’UCI, avrei dovuto ricevere sanzioni da parte di quest’ultima, cosa che invece non è mai avvenuta.
Ciò che è riportato dal giornale in questione rappresenta un’evidente interpretazione assolutamente soggettiva e distorta, operata da chi ha svolto le indagini senza peraltro le necessarie competenze tecniche. Ricordo, inoltre, che gli interpreti delle conversazioni sono gli stessi che hanno perquisito di notte la mia abitazione e quella dei miei familiari, compresa la camera dove dormiva il mio bambino, senza peraltro rinvenire alcunché di sospetto.
Mi riservo quindi di agire in ogni sede per tutelare la mia onorabilità e ribadisco che i miei comportamenti sono stati sempre improntati al rispetto delle regole e ai più elevati valori di lealtà sportiva».