
«Vengo al Giro d’Italia, è vero, ma ad una sola condizione: voglio che la corsa rosa sia trasmessa anche dalla tivù spagnola». È stata questa la richiesta di Alberto Contador espressa oggi a Bormio a Mauro Vegni, precipitatosi nella località valtellinese dopo l’annuncio di ieri in conferenza stampa dell’evento RH.
«Amo l’Italia, questa corsa è nel mio cuore, per la gente, i percorsi e la bellezza dell’evento. La prima volta sono venuto in Italia contro voglia, obbligato dal team Astana. Gareggiavo contro italiani che volavano ma la regolarità mi ha permesso di vincere. In quel Giro, dopo una settimana, il mio team manager (Johan Bruyneel, ndr) mi chiese di tornare a casa ma io mi opposi e rimasi in corsa perché volevo vincere. Quello è uno dei ricordi ciclistici più belli che ho».
Mauro Vegni ha appreso della notizia della presenza della partecipazione al Giro di Contador dalle numerose telefonate da cui è stato subissato dopo l’annuncio del campione di Pinto. Subito ha chiamato in Valtellina per avere la conferma.
«Mi era stata lasciata una porta aperta – spiega il direttore del Giro – ma non pensavo arrivasse così presto l’annuncio. Dopo il Tour sfortunato del 2013 non credevo ad una partecipazione alla nostra corsa quest’anno.: sapevo che Alberto voleva tornare a lottare per la maglia gialla. Ora nel 2015 ha lanciato una grande sfida».
Vegni e Contador si sono confrontati oggi pomeriggio dopo pranzo in una saletta appartata dell’Hotel Palace. Un meeting molto breve, i punti erano già chiari, andavano solo trattati di persona.
da Bormio, Pietro Illarietti