NIBALI. «Preparare bene il Mondiale? Si può»

PROFESSIONISTI | 11/08/2014 | 08:10
Da sabato scorso Vincenzo Nibali è cittadino onorario del Comune di Lamporecchio, nel quale si trova quella vulcanica frazione di Mastromarco che lo ha accompagnato in una fase cruciale della sua carriera ciclistica. A conferire al campione siciliano questa onorificenza ha provveduto il sindaco della cittadina situata ai piedi del Montalbano pistoiese, Alessio Torrigiani, durante il riuscitissimo Nibali-Day organizzato dal Fan Club I CanNibali. Dal canto suo il capitano dell'Astana, ovviamente felice e onorato allo stesso tempo dalla favolosa accoglienza ricevuta dai suoi – ormai – concittadini, ha precisato i prossimi impegni: «Per me, Martinelli, Slongo e parte del nostro staff è in programma una trasferta celebrativa in Kazakistan verso fine agosto ma la data esatta non è ancora stata fissata. Ritornerò alle gare al Trittico Lombardo, probabilmente il 16 settembre nella Coppa Bernocchi a Legnano o il 17 nella Coppa Agostoni a Lissone, alla quale seguirà la Tre Valli Varesine. Il 19 sarò invece a Cesenatico per regalare la mia maglia gialla a Tonina Pantani, la mamma di Marco, per mantenere una promessa che le avevo fatto prima di partire per il Tour de France; quindi, il 20 settembre parteciperò al Memorial Marco Pantani sempre nell'ottica della preparazione per il mondiale spagnolo di Ponferrada».
Che è ormai un suo conclamato obiettivo, confermato insieme al CT azzurro Davide Cassani: «Lo so che qualcuno pensa che sarò svantaggiato rispetto a quelli che usciranno dalla Vuelta di Spagna, ma penso di avere dimostrato ampiamente che sono capace di amministrarmi e prepararmi al meglio, specialmente per le grandi occasioni. Con Paolo Slongo abbiamo stilato a inizio stagione un programma che doveva portarmi al top per il Tour e quindi per il mondiale e mi pare che per ora gli appuntamenti siano stati rispettati...».
In effetti si ha proprio l'impressione che la gara iridata sia da tempo nel mirino dello Squalo dello Stretto: «E' proprio così, ne avevo già parlato con Cassani durante il ritiro della nazionale prima del campionato italiano e abbiamo concordato su molti aspetti riguardanti questo periodo post Tour. Ho parlato con alcuni colleghi che hanno gareggiato sul circuito di Ponferrada lo scorso anno e nel 2014 e ritengo che sia un mondiale abbastanza adatto alle mie caratteristiche. Atleti ed addetti ai lavori giudicano decisiva la salita di un chilometro con pendenza all'8% che troveremo ai meno 6 km dall'arrivo. Successivamente ci saranno tre chilometri di discesa, molto pericolosa nella parte finale e due chilometri di pianura prima del traguardo. Ripeto, è un tracciato che mi piace, almeno sulla carta e tra gli avversari più pericolosi ci sarà sicuramente Valverde>>. Il discorso torna poi inevitabilmente al Tour dominato:<<Penso che la mia vittoria sia stata netta. La tappa decisiva è stata quella di Arenberg, con il mio ottimo comportamento sul pavé,  ma deluderò molti se dico che almeno per ora non ho affatto intenzione di correre la Roubaix vera: i settori di pavé sono molti di più che nella tappa del Tour, è troppo pericolosa e cadendo su quelle pietre si può compromettere un'intera stagione. Io invece punto ai grandi Giri a tappe e al massimo mi sentirei di gareggiare nel Giro delle Fiandre. Poi sulle salite ho rafforzato il mio primato e confesso che tra quelle scalate quest'anno conoscevo soltanto Hautacam e il Tourmalet. Ma c'era quel fenomeno di Paolo Slongo che ogni giorno partiva un ora e mezzo prima di noi corridori e poi, per telefono, comunicava al diesse Martinelli eventuali situazioni difficili o le caratteristiche delle salite. Paolo è ormai una pedina insostituibile per il nostro staff».
Eppure anche questo Nibali pacato e disponibile vuole togliersi un sassolino dalla scarpa: «Mi hanno dato fastidio certi commenti dei mass media che hanno continuato a ripetere che senza le cadute di Froome e Contador difficilmente avrei vinto il Tour. Questi signori dovrebbero riflettere sul fatto che Froome è rimasto sdraiato in troppe cadute nelle prime tappe e che ciò non poteva essere solo sfortuna, l'inglese aveva dei problemi seri nel condurre la bici e questo meritava approfondimenti tecnici, così come l'annata-no del team Sky. Contador lo rispetto ma in salita, quando sono in forma, non mi sento affatto inferiore a lui e l'ho già dimostrato in passato».
Per il 2015 l'Astana è già al lavoro: «Anche se la squadra è già fortissima servono dei rinforzi per evitare tensioni soprattutto nelle gare primaverili. Io sto accarezzando il progetto di correre Giro e Tour, ma non chiedetemi di vincerli entrambi, è  molto difficile. Se ne può correre uno calmi per arrivare al massimo all'altro. Vedremo, Beppe Martinelli è uno specialista di queste accoppiate e io ho già gareggiato in entrambi nel 2008: finii 11° al Giro e 20° al Tour, ma ero ancora troppo giovane...».

Stefano Fiori
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COMMENTI
Meriterebbero approfondimenti
11 agosto 2014 13:44 maicol
Meriterebbero approfondimenti anche quei corridori che da inizio stagione sino a 7 gg dal Tour non sapevi che correvano e tutto ad un tratto diventano motociclette.. Maaa sarà il nuovo ciclismo anche se uno che andava forte solo al Tour era un certo Armstrong.. Anzi lui vinceva anche il Delfinato

ma....
12 agosto 2014 14:21 cimo
sarà merito della premiata scuola kazaka.....

mah
12 agosto 2014 14:53 fedaia66
a qualcuno brucia ancora tanto il giallo su Vincenzo,vedo...
tranquilli..tra un 4-5 anni questo vostro strazio finira'..

Basta!
12 agosto 2014 16:40 alessandro
Siete degli idioti e basta. Mi domando perché frequentate questi siti se il ciclismo lo odiate. Perché di odio si tratta. Sperate solo di leggere che un corridore è stato trovato positivo all'antidoping! Io in Nibali ci credo, voi fatemi il piacere di andare su altri siti a cercare del gossip! Siete dei piccoli uomini e parecchio meschini

Basta ! (2)
12 agosto 2014 18:58 ertymau
Alessandro hai ragione in pieno:
C'e gente che prova più piacere quando scoprono un caso di doping che a letto con la moglie ...
Maurizio

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