GUARDINI: «Niente Giro d'Italia, ma la ruota tornerà a girare».

PROFESSIONISTI | 14/04/2014 | 16:42
La ruota si dice giri, ma quando un ciclista incappa in un periodo no sembra più che mai ferma. Andrea Guardini, vincitore quest’anno di due tappe al Tour de Langkawi, nella prima parte delle Classiche non ha trovato molta fortuna. Il veronese classe '89 in forza all'Astana ci racconta cosa gli sta capitando. 

Come stai Andrea?


«Diciamo che sto combattendo contro un po’ di acciacchi. Mi si sta finalmente richiudendo il buco al piede, ricordo della caduta in Malesia, e sta passando il dolore al ginocchio, residuo della mia avventura in Belgio. Da venerdì sera purtroppo mi è venuta anche un’infiammazione ai denti per cui, come vedete, ho il viso molto gonfio. Oggi finalmente sono potuto andare dal dentista e ho iniziato ad assumere l’antibiotico che spero in 3/4 giorni possa permettermi di tornare a pensare esclusivamente agli allenamenti».


Quest’anno hai disputato la tua prima Sanremo, come è andata?

«Non vado benissimo con freddo e acqua, diciamo che avrei preferito una giornata migliore a livello climatico per affrontare una corsa di per sé già così impegnativa. È stata comunque un’esperienza importante, ho capito cosa vuol dire pedalare per 7 ore, mi sono staccato tra i capi dopo un’ora e mezza di gelo. Si tratta di una corsa unica, per il futuro speriamo il percorso resti così com’è».

Ti vedremo al Giro d’Italia?

«Purtroppo no, il mio calendario al momento prevede il Giro di Turchia in cui spero di ben figurare. So di avere buone occasioni nelle tappe per velocisti quindi darò il massimo, anche se tutto sembra remarmi contro. Ovviamente mi spiace non essere al via della corsa rosa ma capisco e accetto le esigenze della squadra che punta alla classifica generale. Andarci senza avere nessun uomo in mio supporto per gli sprint, togliendo spazio all’obiettivo principale del team, non ha senso».

Sei in scadenza di contratto, i prossimi mesi saranno cruciali per il tuo futuro.

«Sì, spero di aver finito con gli acciacchi e le cadute per potermi finalmente allenare con continuità. Se ogni volta ne capita una trovare la condizione non è facile… Voglio farmi trovare pronto per qualsiasi corsa in cui il team mi schiererà e togliermi qualche soddisfazione personale». 

Giulia De Maio

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COMMENTI
Non può essere stato un fuoco di paglia.
14 aprile 2014 17:15 Bastiano
Le qualità che Andrea ha mostrato con Scinto non possono essere state frutto di casualità, forse il ragazzo ha voluto strafare puntando ad un grande Team e ne sta pagando le conseguenze. Con umiltà e con un team che crede di più in lui, potrà tornare a sorridere.

Bastiano
14 aprile 2014 17:26 scheriffo
Hai perfettamente ragione, ricordati Andrea che la fortuna aiuta gli audaci, e dove sei te sei solo un numero, l'importante è arrivare a sera.

rifletti Andrea....da chi ti conosce veramente
14 aprile 2014 20:04 achille
Già a tempo debito avevo detto che non avrebbe corso né giro né tour n'è vuelta. Qualcuno ebbe il coraggio di dire che mi sagliavo e che Andrea aveva fatto cosa giusta ad accasarsi all'Astana. Oggi a distanza di mesi o quasi un anno, ripeto che è stato mal consigliato è mal gestito. Lui sa di quante attenzioni ha potuto godere con Sciuto, ma sputare nel piatto in cui mangi spesso ti porta a peccare di presunzione. Se riuscirà ad essere umile e rimettersi in gioco, ma soprattutto a maturare e migliorare notevolmente nei Gap in cui pecca, forse potrà iniziare a vedere un futuro.

NON SO
15 aprile 2014 07:40 jaguar
Guardini un corridore con troppe pecche.....mi sembra abbia poca grinta......scarsissimo in salita...le sue frecce all'arco sono pochissime...certo ha uno spunto notevolisssimo ma nelle grandi corse trova troppi scogli ed infatti vince solo corsettine

Per jaguar
15 aprile 2014 13:11 achille
Questo no', che Andrea non sia un grintoso non lo possiamo dire, come che non abbia delle doti. Ha delle grandi carenze in salita, come le ha, alle alte velocità che si affrontano nelle corse di primo livello. Forse non ha capito che il più grande pregio che ha avuto Sciuto nei suoi confronti, oltre che cercare di farlo crescere piano piano, è stato nel saper mascherare bene i suoi più grandi difetti, e per rimediare a questo aveva ed ha un solo modo.....non paragonarsi piu' ai grandi e veri campioni, ma essere consapevole dei propri mezzi ma soprattutto dei propri limiti e lavorare con umiltà in questo e soprattutto con una squadra che gliene dia la possibilità.

Piano a buttarlo giù!
15 aprile 2014 15:24 Bastiano
Jaguar, non essere così severo con chi ha battuto in voltata gente del calibro di Cavendish, Kittel, Petacchi, Greipel e quanto di meglio ha trovato davanti a se nei primi due anni di carriera. Non possiamo certo pensare che sia stata una casualità, per vincere quelle volate, ci sono volte della gran gambe e lui le ha.
Se torna con un piccolo team fatto di gente che gli si dedica e che lo fa sentire importante, tornerà il campione che abbiamo conosciuto ad inizio carriera.

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