PROFESSIONISTI | 07/04/2014 | 11:14 La LAMPRE-MERIDA, guardando al suo bilancio dell’edizione 2014 del Giro delle Fiandre, può trovare alcuni spunti che rendono positiva la valutazione della partecipazione alla classica belga. Il piano di corsa prevedeva la ricerca della fuga, nelle prime fasi di gara, da parte dei corridori più giovani e sia Bonifazio, sia Wackermann, sia Palini hanno rispettato con grande grinta le consegne. E’ stato poi Palini a centrare l’attacco giusto, fuoriuscendo dal gruppo assieme ad altri 10 atleti: la LAMPRE-MERIDA ha potuto così essere coperta per più di 100 km da un suo uomo nelle fuga principale della corsa. Due corridori attesi al confronto con il Fiandre, Modolo e Cimolai, hanno cercato il proprio limite, traendo interessanti riscontro. Pozzato, infine, è stato il primo italiano a tagliare il traguardo (17°, + 1'25" da Cancellara).
“Non sto male, sento che tutto il lavoro che ho svolto in questi primi mesi della stagione mi permette di avere una condizione buona, le sensazioni in corsa sono tutt’altro che brutte: è proprio questo il paradosso - ha spiegato Pozzato (foto Bettini) - Arrivo bene nei punti cruciali della corsa, ma proprio in quei momenti mi manca il cambio di ritmo che mi consentirebbe di rimanere con chi si gioca poi la gara. Anche oggi, non sono arrivato al traguardo stanco, ma non avevo il ritmo per rimanere davanti, anche se poi il divario non è stato enorme e speravo che il nostro gruppo potesse riprendere qualche corridore per cercare di entrare nei primi 10”.
Oltre a Pozzato, solo Cimolai ha raggiunto il traguardo di Oudenaarde, chiudendo in 91^posizione (+9’49”): “Ho cercato di stare sempre nelle posizioni di testa: servono gambe, perché ogni approccio ai muri è una volata per non rimanere indietro. Purtroppo, dopo il penultimo passaggio sul Paterberg, ho dovuto fermarmi per evitare di finire nella caduta che ha coinvolto Devolder, perdendo così ogni opportunità per poter rimanere con la testa del gruppo”.
Modolo è stato per 200 km autore di una prova molto convincente: “Sono riuscito a correre sempre in buone posizioni, a evitare tutti i rischi che questa gara propone. Le gambe erano molto buone, stavo proprio bene, tanto che al secondo passaggio sul Kwaremont ero nelle prime quindici posizioni. Subito dopo, però, a metà Paterberg, mi si è spenta la luce. Prendo questa mia partecipazione al Giro delle Fiandre come un investimento per il futuro, sicuramente torno a casa con tante indicazioni su come gestirmi in una prova di questo tipo”.
Chiusura per Palini, coraggioso attaccante: “Nella riunione con i direttori sportivi avevamo programmato che provassi ad andare in fuga sin dai primi chilometri di gara. Ci ho messo tutto l’impegno possibile, avrò fatto decine di scatti, ma il ritmo era altissimo e non si riusciva a portar via un gruppetto. Finalmente, dopo circa 40 km, un tentativo di fuga, nel quale ero ancora presente, ha vinto le resistenze del gruppo: ci vuole anche un po’ di fortuna, perché per esempio i miei compagni, Bonifazio, Wackermann e Favilli, pur avendo tentato lo più volte di attaccare, sono sempre stati ripresi dal gruppo”.
In LAMPRE-MERIDA's balance in Tour des Flandres there are some highlights.
Some of the young guns of the team had the task of try to join the breakaways and they did it in the best way: Wackermann, Bonifazio, Favilli and Palini tried hard to get in an attack and Palini join the main break of the race. Ten riders and Palini, in fact, led the race for more than 100 km. Two Italian riders, Cimolai and Modolo, that approached Tour des Flandres as an important test obtained interesting feedbacks. Pozzato, 17th in Oudenaard (+1'25" to Cancelara), was the best Italian cyclist.
“I had good feelings, it means that the trainings I’ve been performing in the recent months were not useless, but despite this I can’t be competitive in the key moment, when the champions make the difference - Pozzato (photo Bettini) said - Today I was not tired at the arrival, but I could not give more than this, I could not be with the cyclists that battle for the victory. The gap, in Oudenaard, was not so large, I hope my group could overtake some athletes in order to aim to a place in the top 10”.
For LAMPRE-MERIDA, Cimolai too completed the race, obtaining the 91st place (+9’49”): “My aim was to approach every hill or cobblestones sector in the head positions: you need good legs to do it, every approach is a sprint, but I managed to do it properly. Unfortunately, I had to stop to avoid to be involved in Devolder crash after the penultimate passage on Paterberg, then I could not recover the head group”.
Modolo was great for 200 km: “I had very good feelings, I had no troubles in being in the head part of the group and my legs were great. I was in the first 15 positions on the second passage on Kwaremont, then on Paterberg my energies vanished. I’m learning a lot in this races and I think that my debut in Tour des Flandres offered me many interesting info that will be useful in the future”.
Della serie, chi si accontenta gode!
Un corridore come Pozzato NON può OGNI ANNO arrivare a queste corse impreparato, perchè se soffri i cambi di ritmo, vuol dire che NON SEI ALL'ALTEZZA DELLA SITUAZIONE.
Arrivare 10mo, 17mo oppure ultimo, agli occhi della gente non cambia niente, è vero che vince uno solo, ma ci sono altri due posti sul podio.
Dispiace dirlo, ma Pozzato è un'antro ILLUSTRE corridore Italiano che meriterebbe il giusto pensionamento.
Pontimau.
Fallimento
7 aprile 2014 13:28paree
Ma scusate come si può essere contenti...Per me la gara della Lampre è stata un grande fallimento,vorrei dire ai media sopratutto quelli della rai di non parlare più di Pozzato non si piazza in una corsa che conta da una vita....
DACCORDO CON PAREE
7 aprile 2014 22:38colt
MA AVETE SENTITO COSA HA DETTO
MI PIACEREBBE SENTIRE LOPINIONE DEL PATRON DELLA LAMPRE. E VEDERE SE E CONTENTO DEI RISULTATI CHE HANNO FATTO I SUOI ATLETI.
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