LENNO. Parole e ciclismo in libertà

INIZIATIVE | 18/02/2014 | 08:59
La proposta dell'incontro della serata di venerdì 14 febbraio a Lenno, piacevole centro della Tremezzina sul lago di Como, riferiva del tema “Corridori, corse e biciclette”. Tema ampio, vasto, molto vasto che ha comunque consentito un excursus a tutto campo, sviluppato in modo interattivo, come si suole dire oggi, con gli oltre duecento partecipanti che hanno affollato il salone della bella struttura della Biblioteca Comunale V. Antonini.

L'incontro è stato aperto da un filmato e da interventi che hanno ricordato, con affetto, Marco Pantani nel decennale della scomparsa e poi, “random”, nella migliore accezione del termine, senza temi precostituiti, sono stati sviluppati e date risposte e opinioni a molti argomenti – attualità e ricordi – sollevati anche dall'interessato uditorio. In visione di ricorrenze un applauso anche per i compleanni di Gianni Bugno e Cadel Evans.

L'assessore allo sport di Lenno, Claudio Vaccani, promotore dell'iniziativa con un affiatato gruppo d'appassionati, ha brevemente illustrato lo spirito dell'incontro.
Mauro Galigani, giornalista de La Provincia, ciclista praticante, ha poi proposto e smistato i differenti argomenti che hanno visto i contrubuti del dottor Claudio Pecci, responsabile sanitario del Centro Mapei e titolare di varie e lunghe esperienze nel ciclismo, a tutto campo, di Franco Bettoni, presidente comitato provinciale FCI di Como, di Giulio Mauri, testimone e cronista del ciclismo comasco, di Domenico De Lillo, altro “attore” con lunga carriera che ha recitato varie parti di primo rilievo nel ciclismo, pista e strada non fanno differenza, nel territorio di Roberto Dotti di Argegno, iridato del mezzofondo dilettanti al rullo proprio di Domenico De Lillo.

Era il 1985, al meeting iridato di Bassano del Grappa. E' stata pure l'occasione per un simpatico, applaudito, intermezzo per ricordare un episodio della carriera di pistard di un giovane Stefano Allocchio che, per improcrastinabili impegni di lavoro targati RCS Sport, non ha potuto essere della partita come era stato annunciato. Ora, a distanza di tempo, al ricordo si sorride ma, allora, sicuramente, il velocista milanese provò dolore vero assaggiando e grattando il legno della pista di Zurigo. Si sa, sono gli incerti del mestiere, le stigmate del corridore...

Sergio Meda e Giuseppe Figini, accomunati da un (lungo) passato rispettivamente a La Gazzetta dello Sport e nelle Organizzazioni della “rosea”, hanno fornito i loro apporti, i loro ricordi e le loro opinioni.

Una importante realtà produttiva, anche nel settore ciclismo, basata nel territorio lariano, a Gravedona per la precisione, la Salice, era rappresentata da Paolo Tiraboschi, ben noto nell'ambiente ciclistico.
Le benefiche valenze del ciclismo, anche in chiave di promozione del territorio, a livello internazionale globale, sone state illustrate da Paolo Frigerio di Cento Cantù, l'anima di varie iniziative nelle due ruote del passato, del presente e di un prossimo, pressoché certo, “ritorno al futuro” per una manifestazione di vertice del calendario internazionale nel territorio comasco. Il nome non dovrebbe essere difficile da indovinare...

Sono stati ricordati vari personaggi del territorio comasco legati al ciclismo quali, ad esempio, le storie incrociate di Oreste Magni e Giancarlo Manzoni, la pista del Sinigaglia, le gloriose società e dirigenti storici del comasco, figure quali quella di Isidoro Rimoldi, “Isi” di Appiano Gentile che è stato l'autista in corsa per eccellenza delle gare rosa e che aveva imparato a guidare in “modo alternativo, lungo le strade di confine...”, a quasi un anno dalla scomparsa. E' stato ricordato il Ghisallo e il difficile momento che sta vivendo il Museo del Ciclismo, i dirigenti della Pool Cantù 1999 EcclesioTerraneo e Antonio Meroni, che portano avanti con costanza e passione  il ciclismo giovanile, hanno rappresentato la difficile realtà del momento e le difficoltà in cui si imbattono ma che superano, quotidianamente, con passione.

La bicicletta, soprattutto per la fruizione cicloturistica e salutistica è stata valorizzata dalle parole di Enrico Dell'Acqua  che, dopo il trapianto di fegato di circa quindici anni fa, ha una sempre più intensa familiarità con le due ruote per i benefici effetti della bicicletta.

La passione, un sentimento che si sposa bene con il ciclismo, ha accomunato tutti gli oltre duecento convenuti nella biblioteca di Lenno, la sera di San Valentino, nella “missultin zone”, prelibatezza della cucina “laghée” del territorio. Traduzione: per “missultin” s'intendono gli agoni essicati, per “laghée” gli abitanti e tutto quanto riferisce al lago.

Il profilo delle alte montagne lariane, le luci dell'isola Comacina e degli abitati delle sponde, il plenilunio che inargentava il lago, i luoghi e le atmosfere cantate da Davide van de Sfroos (al secolo Davide Bernasconi, appassionato di ciclismo fra l'altro, nativo della zona) hanno fatto da cornice alla riuscita serata ciclistica.

Una serata piacevole con le bici che, con numeri crescenti nella bella stagione, continuano a percorrere la strada “Regina” e la valle d'Intelvi e le mtb a inerpicarsi sulle alture che fanno da corona al lago, alla scoperta dei suoi suggestivi paesaggi.

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