Come hai scoperto il ciclismo? «Ho ereditato la passione per le due ruote da papà, che è stato professionista dal 1990 al 2002 e in carriera ha vinto una semitappa più tre vittorie di tappa al Giro d'Italia e una alla Vuelta a España. Ho iniziato da G1 per divertirmi e fino alla categoria G5 avrò corso cinque gare all'anno o poco più. La prima corsa l'ho disputata a Robegano, ricordo che ero molto emozionato e visto che mi ero classificato 7° o 8° al traguardo ero arrabbiato. Man mano sono migliorato e da G6 ho iniziato a ingranare. L'anno scorso ho vinto 15 corse e anche quest'anno posso ritenermi soddisfatto».
Papà ti segue molto? «No, non particolarmente. Al momento è impegnato a lavorare al bar di famiglia che ha aperto con mia zia e mia sorella. Usciamo in bici assieme una volta a settimana e mi da qualche consiglio, ma come farebbe qualsiasi padre con il proprio figlio. Probabilmente mi seguirà di più in futuro. Non mi mette alcuna pressione, se è quello che volete sapere. Me ne mette molta di più mamma Mariangela, che lavora in un autogrill, per la scuola (ride, ndr). Abitiamo a Fossò e in casa c'è anche mia sorella Giorgia, che ha 22 anni».
Cosa insegna il ciclismo a un ragazzino della tua età? «Insegna che per raggiungere un traguardo bisogna sopportare dei sacrifici, prepararsi, riposarsi al sabato e dare il cuore in gara la domenica. Io frequento la terza media, quando ero più piccolo d'inverno praticavo nuoto mentre ora appesa la bici al chiodo nel periodo in cui non ci sono gare mi diletto nel kick boxing due volte a settimana. Gli sport in generale mi piacciono, ma il ciclismo ha quel qualcosa in più che lo rende unico».
Come ti immagini da grande? «Mi piacerebbe seguire le orme di papà e diventare professionista. Ho ancora tanta strada da percorrere, vedremo se ne ho le qualità e se avrò questa possibilità».
Salirai sul palco della Notte degli Oscar tuttoBICI prima di corridori professionisti come Nibali e Paolini, sei emozionato? «Eh, abbastanza (sorride, ndr). Credo che questa per un ragazzo della mia età sia un'occasione che capita una volta nella vita. Per me sarà la prima volta su un palcoscenico così importante, ma per ora non mi tremano le gambe».
Giulia De Maio