Visconti: il mio primo obiettivo? Le Strade Bianche

PROFESSIONISTI | 28/02/2013 | 09:06
In Italia lo sport più praticato è sicuramente quello di salire sul carro del vincitore, come sentenziavano gli antichi. Giovanni Visconti, reduce dalle prime gare in Australia al Tour Down Under e in Spagna dove si è ritirato dopo la terza prova della Challenge di Maiorca a causa di un’indisposizione, sottoscrive del tutto questa affermazione: «Da quando sono emigrato in Spagna alla Movistar quasi nessuno, qui in Italia, mi ha più cercato. Ovviamente la cosa mi è dispiaciuta ma me ne sto facendo una ragione. Può darsi che il motivo si trovi nel mio 2012 che definirei abbastanza negativo, infatti mi darei un 5 come voto per la stagione scorsa. Un anno nel quale ho vinto soltanto due classiche spagnole come il GP Primavera di Amorebieta e il Circuito di Getxo. Riconosco che è troppo poco, anche se ho collezionato una trentina di piazzamenti nei primi 10, cominciando però ad essere più efficace soprattutto nella seconda parte dell’annata. Diciamo che stagioni così possono capitare».
Si può affermare che la peggiore giornata del 2012 sia stata la tappa di Piani dei Resinelli al Giro?
«Certamente. Quel giorno ero convinto di poter puntare al successo, ma poi le cose sono andate diversamente. Sono stato malissimo, ho accusato una specie di crollo nervoso, con un attacco di ansia che mi ha messo KO. In più le condizioni meteo erano terribili e tutti sanno che io non rendo con il maltempo. Dopo questa defaillance ho dovuto trascorrere un periodo di relax per rimettermi in sesto ma per fortuna tutto ciò è soltanto un brutto ricordo. E dire che quella è stata la tappa più avvincente del Giro 2012 e Rabottini, un mio ex-compagno di squadra che stimo molto, ha meritato gli applausi di tutti».
Tuttavia per il Marine di Pineta di San Baronto non sono mancati, anche di recente, motivi di soddisfazione e di felicità: «Sì, la nostra famiglia si è ingrandita poiché dopo Thomas, che ha già tre anni, lo scorso 30 gennaio è nata Noemi: tre chilogrammi di peso e infinita vivacità. Per me e Katy la gioia è stata grande».
Nonostante gareggi per la Movistar spagnola, Visconti ha ormai messo solide radici in Toscana e sulla collina di San Baronto: «E’ così, mi sento toscano a tutti gli effetti, vivo qui da diversi anni, ho fatto costruire qui la mia casa e anche gli altri miei familiari sono venuti a vivere nel pistoiese, lasciando la Sicilia. In questo ho…battuto il mio ex-rivale e amico Vincenzo Nibali, che adesso abita in Svizzera e si è sposato con una ragazza laziale…».
Per il 2013 i  programmi sono ben delineati: «Il primo obiettivo stagionale sarà la Strade Bianche di Siena, una corsa che mi affascina e che mi offre delle motivazioni eccezionali, su di un tracciato che non ha eguali al mondo e che ha il valore di una grande Classica. Poi un appuntamento importante sarà la Tirreno-Adriatico, al quale seguiranno alcune Classiche primaverili in Belgio e Olanda ancora da definire. Non correrò né il Giro e nemmeno il Tour, mentre alla Vuelta di Spagna cercherò di raggiungere il top della condizione per poter puntare ad una convocazione in azzurro al mondiale in Toscana».
Una prova iridata della quale Visconti ha già ispezionato il percorso: «Pur non potendomi giovare di  apripista servizievoli come hanno fatto altri colleghi forse più illustri di me, ho ispezionato il circuito iridato e l’ho trovato molto adatto alle mie caratteristiche. In più, nella fase in linea, la gara transiterà in pratica davanti a casa mia e quindi sarebbe un delitto non essere al viia. Cercherò di meritare con i risultati l’eventuale chiamata da Bettini».
Un pensierino per la prova iridata a cronometro?
«E’ un tentativo che mi piacerebbe fare, non so però se sarà possibile per quest’anno. Nelle crono ho dimostrato di andare bene, spesso anche senza avere effettuato una preparazione specifica».
Gli ultimi scandali che hanno flagellato il ciclismo in materia di doping non hanno lasciato indifferente Visconti: «La mia opinione è chiara: mettiamo un punto fino ad oggi ed evitiamo di tirare nuovamente in ballo situazioni che appartengono ad un’epoca ormai finita. Per chi infrangerà le regole d’ora in poi vedrei giusta la radiazione immediata. Personalmente ritengo che nel gruppo oggi si sia acquisita una maggiore consapevolezza e che quasi nessuno abbia più intenzione di barare. Le cose sono cambiate, anche dopo questi scandali che hanno fatto fuggire molti sponsor e che hanno gettato fango sull’immagine del nostro bellissimo sport».
Visconti conclude parlando del suo futuro: «Il contratto con la Movistar scade alla fine del 2013. In Spagna mi trovo bene e mi attendo una buona proposta se otterrò dei risultati importanti. Potrei tornare in Italia, ma conosco le nostre squadre World Tour e dico la verità, nel caso di un ritorno sceglierei un team Professional con delle connotazioni…familiari, come era il club nel quale ho gareggiato fino a due anni fa».
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