
Una freccia tricolore sul cielo di casa sua. Davide Martinelli da Lodetto, frazione di Rovato, oggi pomeriggio nella vicinissima Ospitaletto (Bs) è sfrecciato a oltre 47 km/h di media ed è salito sul gradino più alto del podio della cronometro individuale juniores, indossando la maglia tricolore. Una vittoria annunciata, ma per questo ancora più difficile. Mille occhi cercavano solo lui, il figlio d’arte (papà Giuseppe, presente alla gara, è l’attuale direttore sportivo dell’Astana ma in carriera oltre a correre ha guidato campioni del calibro di Pantani, Simoni, Cunego, Contador e tanti altri). Striscioni lungo il percorso, tifosi e incitamento. Mille occhi che volevano solo il suo trionfo. E trionfo è stato, in una cronometro atipica, piena di insidie, Martinelli è stato l’unico a scendere sotto il muro dei 26 minuti. Dopo 4 vittorie su altrettante cronometro, Davide non ha fallito la quinta, quella del tricolore. Era un percorso molto tecnico, pieno di curve e il vento che cambiava spesso direzione. Due, tre volte, ho rischiato davvero di perdere il controllo della bici, però sono stato bravo a tenere salde le mani sulle appendici e restare in linea. Ho spinto a fondo perché non volevo avere niente da recriminare. Sono partito molto forte perché sapevo che il vento sarebbe stato più sfavorevole nella seconda parte e bisognava guadagnare subito all’inizio. Dopo 7 km avevo la verifica con una persona sul percorso che mi ha segnalato che avevo già oltre una decina di secondi di vantaggio e ho continuato con quella andatura ed è andata bene così. Qui si rischia già di battere papà come corridore. In effetti papà un tricolore non l’ha mai vinto! Io adesso ne ho già vinta una di maglia! La dedica va sicuramente alla mia famiglia, mi hanno seguito sin da piccolo e qualsiasi risultato è sempre andato bene. Certo se poi vinci una maglia tricolore è ancora meglio. Il pensiero ora va al tricolore in linea di mercoledì in Sicilia, a Giardini Naxos, Martinelli anche in questa occasione è tra i papabili al successo. Sicuramente sto bene e non c’è da nascondersi dietro un dito. Con questa condizione e con questo morale vado agli Italiani per tentare di fare qualcosa di buono. La squadra della Lombardia è una delle più forti d’Italia, vediamo di lasciare il segno.
da Ospitaletto Valerio Zeccato