Liquigas, Basso e Kreuziger soddisfatti della loro tappa
| 11/07/2010 | 22:38 Sono cambiate le salite, le località di partenza e arrivo ma non il copione. Il secondo giorno del Tour de France sulle Alpi ha proposto un’altra tappa sofferta, condizionata dal caldo, ma non per questo priva di spettacolo. Nei 189 km della Station des Rousses-Morzine Avoriaz (8° tappa) Ivan Basso e Roman Kreuziger hanno resistito alla selezione dell’Astana giungendo al traguardo nel gruppo di testa (rispettivamente 4° e 9°), in una giornata dove alcuni leader hanno accusato fatica. In gran spolvero, in particolare, il giovane ceco che a un chilometro dal traguardo ha provato l’attacco per conquistare la vittoria di giornata, andata poi al lussemburghese Andy Schleck. In classifica generale i capitani della Liquigas-Doimo occupano il 7° posto (Kreuziger, a 1’45’’ dal leader Evans) e 13° (Basso, con 2’41’’ di ritardo). «Chiudo questi due giorni sulle Alpi serenamente - afferma Basso -. Sapevo che sarebbero stati impegnativi e temevo di pagare qualcosa, specialmente oggi. Non essermi staccato nel finale, nonostante il forcing dell’Astana e gli attacchi nel finale, è un segnale molto incoraggiante. Mi aspettavo bagarre e in parte c’è stata: Contador, Schleck e Evans mi hanno particolarmente impressionato. Peccato per Kreuziger perchè l’attacco finale meritava miglior fortuna. Dal canto mio dovevo giocare in difesa, tenere un ritmo forte ma costante, anche in caso di attacco. Questo mi ha permesso di gestire le forze e tenermi nelle posizioni di testa. Domani, giorno di riposo, avrò tempo per rifiatare ma sento che la condizione sta crescendo. Il Tour si deciderà sui Pirenei e lì conto di poter essere tra i protagonisti». «Tappa dura che poteva concludersi più felicemente - ammette Kreuziger -. Dopo un po’ di sofferenza sul Col de la Ramaz, nell’ultima ascesa avevo buone sensazioni che mi hanno spinto a cercare la vittoria di tappa. Se non fosse stata per la repentina chiusura di Contador, che ha involontariamente favorito Schleck, sono convinto che sarei riuscito a farcela. Nonostante il rammarico, sono tranquillo per la risposta delle gambe in una giornata ancora più impegnativa di quella di ieri. L’assenza della RadioShack aveva inizialmente disorientato, poi il ritmo dell’Astana ha guidato il gruppo fino alla bagarre dell’ultimo chilometri. Sono contento, anche per l’intesa con Ivan: la sua esperienza è per me di grande utilità e sono convinto che sui Pirenei saremo una coppia temibile». Da segnalare, oltre al risultato, la caduta di Manuel Quinziato dopo 20 km di corsa: per lui escoriazioni sulla schiena, gomito e gamba destra che però non destano particolari preoccupazioni.
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