
Questa domenica in corso è buona, anzi no perfetta, avara di altri sentimenti, per un sabato di ricorso alla 'Sanremo'. Risorsa estrema di una Olanda vincente come i nostri batticuori, ci sovviene infatti oggi, dopo aver a stento metabolizzato con una saggia dose di betabloccante per lo stress adrenergico indotto ieri da un finale straordinario di quanto quella nostra patria putativa - l'Olanda tres fantastique, mica Napoli, non l'Italia - abbia già scritto di insuperabile sul traguardo di Sanremo. Al traguardo della 'Milan - Sanremo' come dicono loro sul De Telegraaf, dove ieri ha vinto per la seconda volta in tre anni Mathieu Van der Poel, un olandese dei Paesi Alti, in un arrivo di gara dove Milano perde la 'o' finale.
Questa domenica in corso, ma che corriamo a fare se non solo per accelerare il precipizio della sera, ci restituisce intatta infatti la 'Sanremo' del 1985 per emozione e triplice sentenza come una trimurti. Lì dove Hennie Kuiper superò nel contropiede geniale il compagno di squadra nella 'Verandalux' Teun Van Vliet, appena raggiunto dopo il Poggio, dove spiana sull'Aurelia il percorso, in un sospiro di attesa. Terzo, do you remember?, ma non sappiamo tu interlocutore chi sia ancora, Silvano Riccò: un Riccò minore, o forse solo migliore.
Primo Kuiper, e da vivo lo elogiamo ancora, perchè gli uomini e non solo quelli di sport si onorano quando sono in grado di leggere e difendersi e non dopo, quando tumulati too easy... Secondo Van Vliet, terzo Riccò. Restituiamo il primato del cuore a quel podio, noi dell'Olanda non più sotto il livello del mare, non più Paesi Bassi. Kuiper, fra l'altro, campione olimpico e campione del mondo già 'Fiandre' e 'Roubaix' e 'Lombardia', era a 36 anni all' ultimo successo in carriera, quel 16 marzo 1985. Van Vliet molto più giovane, invece, non avrebbe corso granchè oltre. Riccò ci resta carissimo, come sta oggi ?, maglia 'Dromedario' allora e non sappiamo per quanto.
Primo e secondo furono gli olandesi, tulipani non effimeri se resistono quattro decenni dopo almeno per colpa nostra, avevamo come loro e tutti voi 40 anni in meno di primavere ed autunni. La maglia emblematica 'Verandalux' già, condivisa. Ci fosse ancora un bow window, 'Verandalux', o un giardino di primavera senza abusi edilizi e di cuore ferito almeno, nella nostra stagione infinita di Sanremo.
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