
Per molti Tadej Pogacar è il corridore imbattibile che ad ogni corsa attacca e nessuno riesce a tenere la sua ruota. Oggi però non è stato così e la vittoria, è andata a Mathieu van der Poel, che ha resistito e poi risposto agli attacchi dello sloveno.
«Non mi sono stupito di quello che ha fatto Pogacar, sapevamo che alla Cipressa e poi sul Poggio avrebbe attaccato. A dire il vero, ero abbastanza sicuro di poterlo seguire sul Poggio e penso che la Cipressa sia stata più dura. Sulla Cipressa ho dovuto dare il massimo, mi sentivo bene, ma non sei mai veramente sicuro del risultato quando hai a che fare con un corridore come Tadej».
La Milano-Sanremo è una corsa lunghissima, dove i chilometri da percorrere sono quasi 300. Una corsa tanto lunga, ma è solo negli ultimi 100 chilometri che i corridori decidono di muoversi.
«Per me le prime 3-4 ore sono state orribili, il tempo non era bello e sono stato così felice quando siamo usciti dal tunnel e ho visto un po' di sole e la temperatura è salita. Ho iniziato a sentirmi sempre meglio lungo la costa. Penso che l’aumento della temperatura e l’assenza di pioggia siano stati i motivi per cui siamo riusciti a fare quello sforzo sulla Cipressa. Certo, le prime ore non sono le più dure, ma in queste condizioni il meteo ti mette davvero a dura prova ed è anche abbastanza difficile per il corpo».
Van der Poel è sempre stato famoso per la sua rivalità con Wout Van Aert, ma adesso potrebbe esserci anche una rivalità con Pogacar.
«Penso che Tadej sia il rivale di tutti. Se riesci a batterlo, sai di essere vicino alla vittoria. Ma è veramente un corridore impressionante. Non è solo uno dei migliori uomini da Classiche, ma anche uno dei migliori corridori dei grandi giri. Quindi è sicuramente un talento generazionale e sì sono felice di gareggiare contro di lui e soprattutto quando riesci a batterlo, allora la vittoria è veramente speciale e sei ancora più orgoglioso».
Van der Poel ha vinto la Classicissima di Primavera per la seconda volta e l’Alpecin-Deceuninck ha così vinto questa corsa per tre anni consecutivi.
«Sì sono molto, molto felice e orgoglioso di vincere ovviamente per la seconda la Sanremo. Ogni Classica Monumento è speciale ma penso che questa vittoria sia forse un po' più speciale per come si è sviluppata e la squadra è stata incredibile come lo sono sempre nei punti cruciali quindi sì penso che possiamo essere orgogliosi di questo risultato e anche vincerla tre volte di fila come squadra è forse qualcosa che non è mai successo e che forse non succederà più».
Vincere la Milano-Sanremo è sempre difficile e non esistono scommesse il cui risultato sia anche una certezza. Oggi nel finale c’erano tre campioni straordinari, ma la vittoria va sempre ad uno solo.
«In gare come questa non è tanto importante chi sia il più veloce, quanto chi sarà il più forte nel finale. Per un paio di volte Tadej ha dato il massimo per staccarmi e io come risposta ho contrattaccato, ma lui è sempre stato abbastanza forte per rispondermi. Alla fine ho vinto io ed è sempre emozionante poter tornare a casa con un’altra Classica Monumento».
Il finale si è deciso in una volata dopo che Ganna è riuscito a recuperare Pogacar e Van der Poel.
«Penso di averli un po' sorpresi nella volata, ma per vincere non basta sorprendere l’avversario perché devi avere che le gambe buone per lanciare lo sprint. Ma penso di aver agito nel punto chiave della corsa ed è per questo che ho vinto E' emozionante tornare a vincere la Milano-Sanremo, sia perchè è un'altra Monumento nel mio palmares, sia per l'andamento particolare del finale, in una corsa che è stata durissima. Sono in uno dei momenti di forma migliori in carriera. Mi sentivo bene alla Tirreno Adriatico però ero consapevole che per arrivare al top avrei dovuto riposare qualche giorno e così ho fatto. Ed ho fatto bene».
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