
«Belli, puliti, profumati»: così li vuole l'Uci. Parafrasando il claim di una nota catena di prodotti per la pulizia della casa e della persona, il governo del ciclismo mondiale ha deciso che non c'è più spazio per il ciclista di una volta. E allora vai di punizione per Isaac Del Toro che mercoledì è stato multato per aver tagliato il traguardo della Milano-Torino con la maglia aperta sul petto glabro, attraversato dalla fascia del cardiofrequenzimetro.
Se voi, lettori e tifosi, non vi siete sentiti lesi dalla scelta di Del Toro, riflettete: non siete in linea con il governo del ciclismo mondiale, probabilmente avete bisogno di una ripassata anche voi.
Non solo, l'Uci fa anche le veci dei dirigenti della UAE Emirates XRG, legittimati a far presente al corridore che sarebbe stato meglio chiudersi la maglia per la classica foto della vittoria che renda il giusto omaggio agli sponsor del team.
Fare pipì in pubblico, gesto a volte impellente e spesso non volontario, costa 100 franchi svizzeri di multa, tagliare il traguardo con la maglia aperta merita sanzione doppia: una scala di sanzioni perlomeno curiosa. A proposito, Del Toro ha ricevuto la stessa sanzione economica di Francis Doubey, il corridore francese che ha guidato la "rivolta" nell'ultimo Tour du Rwanda spengendo la giuria ad annullare di fatto l'ultima tappa, con la motivazione "comportamento sconveniente e fuori luogo a danno dell’immagine dello sport”. Domande facili facili, persino banali: lasciare il traffico aperto durante la corsa quanto vale? e dimenticare di segnalare certi ostacoli lungo la strada, con conseguente caduta dei corridori, a che multa corrisponde? E sì che in queste prime settimane di corsa ne abbiamo viste davvero di tutti i colori...
E allora consentiteci di lanciare un'idea: perché non curare l'allestimento di una zona makeup sull'Espace Crupelandt, l'ultimo e simbolico tratto di pavé della Roubaix? Perché non predisporre un pitstop per i corridori, con pulizia del visto, cambio della maglia, un velo di cipria e una spuzzata da chanel numero 5? Così sarebbe bellissima la foto all'interno del velodromo e l'immagine del ciclismo ne uscirebbe ingigantita.
Anzi, adesso telefoniamo a Mauro Vegni, magari fa ancora in tempo ad allestire la zona trucco e parrucco tra Corso Cavallotti e Corso Raimondo, così da permettere al vincitore della Sanremo di tagliare il traguardo bello, pulito e profumato.