
Un ricordo. È rimasto solo un ricordo la corsa “rosa” Varazze-Sanremo. Per 7 anni, dal 1999 al 2005, la città del levante savonese è stata la capitale mondiale del ciclismo femminile, un perfetto abbinamento con il contenitore di eventi “La città delle donne”.
Domani, invece, la corsa sfiorerà soltanto Varazze, dato che la partenza è stata spostata a Genova, apripista del passaggio della “classicissima” degli uomini.
«La Primavera Rosa era un autentico campionato mondiale di inizio stagione – ricorda Carlo Delfino, medico varazzino, conosciutissimo storico del ciclismo e autore di parecchi libri sull’argomento - furono l’allora sindaco Giovanni Busso e in seguito l’assessore Giuseppe Torelli a credere nel progetto proposto dal responsabile tecnico, l’avvocato Carmine Castellano, col quale Varazze vantava una solida amicizia. Alcuni appassionati locali costituirono per 7 edizioni l’anima organizzativa della “Primavera”. Erano anni in cui il ciclismo femminile muoveva i primi passi importanti e, nello stesso giorno della Milano-Sanremo, da Varazze prendevano il via 150 ragazze, tra cui molte campionesse internazionali provenienti da 36 nazioni, olimpioniche, vincitrici di Giri e Tour. Dalla “Città delle donne” alla “Città dei fiori” si accendevano 2 giorni di festa: ospitarne la partenza, con la “punzonatura” con tanto di mimosa, era un’occasione per far lavorare le strutture turistiche. Si stimavano più di 400 presenze, solo contando atlete e staff. E si mostravano le bellezze della Liguria, facendo conoscere il territorio. Purtroppo oscuri giochi di politica sportiva e rivalità hanno interrotto questa corsa, che, se avesse continuato ad esistere, sarebbe già alla ventisettesima edizione, ben più importante della Parigi-Roubaix o del Giro delle Fiandre, sempre al femminile».
Dopo 20 anni di pausa l’anno scorso si discusse sulla necessità di riproporre questa gara come prova di Coppa del mondo. «Si pensò che l’amministrazione varazzina e i consiglieri regionali savonesi si facessero avanti per riavere Varazze come sede di partenza, nel segno di una continuità con la primogenitura – prosegue Delfino - invece Genova si è impossessata del via in virtù probabilmente della dotazione finanziaria derivante dai titoli “Genova capitale dello sport” e “Liguria Regione europea dello sport”. Alcuni hanno sostenuto che da Varazze a Sanremo il percorso fosse ormai troppo breve, mentre da Genova si supereranno i 150 km. Eppure, per allungare il chilometraggio, basterebbe far fare alla corsa un giro di una trentina di chilometri in qualsiasi zona dell’entroterra, dalla Madonna del Salto alle Manie, dal Loanese alla piana d’Albenga, coinvolgendo di più ancora il territorio. Purtroppo vedremo soltanto passare, tra una nuvola di colore e di pioggia, la “Sanremo women”, erede della nostra “Primavera rosa”, la corsa inventata dalla Città delle donne e presto dimenticata».
da Il Secolo XIX a firma di Giovanni Vaccaro